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Coronavirus – Lettera disperata di due imprenditori: “Affitto e spese, vogliamo chiudere ma non possiamo. Aiutateci”

La lettera è firmata e ne garantiamo l’assoluta autenticità, i due imprenditori, settore alimentare, chiedono l’anonimato per ragioni che ci hanno spiegato e che abbiamo compreso.

Resta il senso profondo di riflessioni drammatiche, sicuramente non uniche, nel panorama lunare di una città dove, per scelta, centinaia di negozi e imprese hanno deciso spontaneamente di abbassare la serranda.

Tutti con enorme difficoltà, consci di sacrifici in corso o che arriveranno presto.

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Questa storia però è diversa, i due soci vorrebbero chiudere ma non possono.

E, a meno di provvedimenti più stringenti (che potrebbero arrivare, leggi in fondo all’articolo), vivono l’imbarazzo di chi vorrebbe agire genuinamente per la comunità e per la salute ma, contemporaneamente, salvarsi da un possibile fallimento.

ECCO LA MISSIVA

Siamo una piccola azienda di Como, in una situazione veramente grave a livello sanitario per l’arrivo del Coronavirus.

Ora, la paura è veramente altissima, soprattutto per noi che siamo sempre a contatto con clienti.

Siamo i primi che vorremmo stare chiusi per la nostra incolumità e per quella degli altri, ma abbiamo un affitto da pagare.

Negli ultimi anni l’incremento turistico nel nostro territorio è stato notevole, ed i prezzi degli affitti sono lievitati.

Ci sono padroni di casa che capiscono la situazione e che magari vengono incontro ai propri inquilini, altri che giustamente, hanno bisogno dell entrata di questo affitto e chiedono comunque il canone a fine mese.

Siamo in una condizione veramente difficile, e credeteci vorremmo chiudere e probabilmente chiuderemo, per la nostra è l’incolumità degli altri.

Vorremmo dire anche noi che “ tutto andrà bene”, ma il danno economico per le piccole aziende come le nostre sarà inqualificabile, e prima di riaprire dovremmo sederci e fare bene i conti.

L’unica cosa certa è che se saltiamo un pagamento dell’affitto nessuno ci verrà a regalare dei soldi. Chiediamo che le istituzioni ci aiutino, perché così il futuro è veramente incerto.

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