Tassa sulla salute, ennesima puntata. Da quando è stato annunciato questo balzello a carico dei vecchi frontalieri per cercare di arginare la fuga dei sanitari in Svizzera, si sono scatenate proteste, manifestazioni, valutazioni e interventi di sindacati e politici.
E adesso spazio a un nuovo intervento che annuncia una imminente mozione per domandare un’ulteriore valutazione sull’applicabilità della tassa, al Governo.
Ad annunciarla, durante la trasmissione Border su Etv – è stato il consigliere di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini, presidente della commissione Italia-Svizzera, che, appunto ha annunciato una mozione in consiglio regionale.
“Nessun dubbio sulla posizione che è chiara: il contributo ci sarà, lo ha deciso lo Stato. Le modalità di applicazione sono di competenza regionale. E se noi chiediamo che venga applicato il minimo previsto, ovvero il 3%, bisognerà discutere come utilizzare le risorse incamerate che saranno, a regime, intorno ai 140 milioni di euro”, dice Zamperini.
Pur capendo il “fastidio che ciò può creare, si dovrà capire come applicare la norma e proprio per questo presenteremo una mozione per chiedere al Governo una ulteriore valutazione sull’applicabilità della tassa”.
Chi sono esattamente i soggetti che saranno chiamati a pagare la tassa sulla salute?
Questa tassa dovrà essere versata, sempre secondo la visione del Governo, da tutti i “vecchi frontalieri”, ossia coloro che in un arco temporale compreso tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023 sono già stati frontalieri con questi elementi cumulativi:
– residenza fiscale in un Comune di frontiera (ovvero ubicato, in tutto o in parte, entro i 20 km dal confine con la Svizzera);
– attività di lavoro svolta per un datore di lavoro situato in Canton Ticino o Grigioni o Vallese;
– rientro giornaliero tra Italia e Svizzera.
La tassa sarà dovuta solo per i mesi di lavoro effettivamente svolti in Svizzera e non è ancora chiaro da quando sarà effettivamente attiva.
Saranno invece esclusi dal pagamento della “tassa sulla salute” i nuovi frontalieri, i frontalieri che vivono al di fuori dei Comuni di confine e i frontalieri con rientro settimanale.
Saranno infine esclusi anche i “vecchi frontalieri” che hanno deciso di pagare la Cassa malati in Svizzera (esercitando il relativo diritto d’opzione nel momento della richiesta del permesso di lavoro).