La Polizia di Stato di Como, martedì mattina, ha eseguito un’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale per i Minorenni di Milano, nei confronti di un 17enne di Cantù di origini nordafricane.
Il giovane, a seguito del suo arresto per rapina ed estorsione in concorso avvenuto il 29 settembre scorso, era sottoposto alla misura alternativa della permanenza in casa dove lo stesso Giudice del Tribunale per i Minorenni lo aveva collocato, fiducioso che il 17enne intraprendesse un percorso di recupero sotto sorveglianza della sua famiglia.
Una dettagliata relazione invece, ha indotto il Giudice per le Indagini Preliminari ad aggravare la sua posizione, perché accertata l’insufficiente capacità dei famigliari a governare sul ragazzo e perseverarlo dal violare le prescrizioni della misura, puntualmente disattese dal 17enne che usciva liberamente di casa frequentando anche persone con precedenti penali.
Martedì mattina, i poliziotti della Squadra Mobile di Como, in possesso dell’ordinanza di aggravamento del Tribunale, lo hanno rintracciato ad Albate nell’abitazione della sorella e accompagnato poi presso una comunità di Ospitaletto individuata dai servizi sociali interessati per l’occasione.
Al 17enne al momento della notifica dell’atto è stato fatto notare che, nel corpo del provvedimento, era specificata una nota ben chiara del Giudice che prevede, in caso di allontanamento ingiustificato dalla comunità nella quale veniva collocato, la misura della custodia in carcere.