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Affitti brevi e strutture ricettive, sul Lago di Como parte la sperimentazione del Cin: cos’è e come funziona

A partire dal 3 luglio 2024, inizia la fase sperimentale di rilascio del Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture turistico-ricettive della Regione Lombardia. La fase sperimentale verrà effettuata su un numero limitato di strutture ricettive segnalate in accordo con la Provincia di Como, che opererà solo ed esclusivamente su queste strutture pilota.

Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) riguarda gli affitti turistici. Verrà rilasciato dal Ministero del Turismo tramite una procedura automatizzata, previa istanza telematica da parte del locatore ovvero del soggetto titolare della struttura turistico-ricettiva recante i dati catastali e, nel caso di locazioni svolte in forma imprenditoriale, l’attestazione dei requisiti di sicurezza degli impianti. Il codice identificativo nazionale e i relativi dati dell’immobile verranno trasmessi a una banca dati nazionale di tutte le strutture turistiche presenti sul territorio italiano di prossima istituzione.

Nel caso in cui l’unità sia già dotata di uno specifico codice identificativo locale, l’ente territorialmente competente (Regione oppure Provincia autonoma) sarà tenuto all’automatica ri-codificazione dei codici identificati a suo tempo assegnati, aggiungendo un prefisso alfanumerico fornito dal Ministero del Turismo. Analogo adempimento verrà effettuato dai Comuni che, nell’ambito delle proprie competenze, hanno a suo tempo attivato procedure di attribuzione di specifici codici identificativi. Il nuovo codice sostituirà quindi i vecchi codici regionali e alimenterà una banca dati nazionale degli immobili in affitto.

È comunque consentito a tutte le strutture che lo desiderano di adeguarsi con anticipo agli obblighi correlati al CIN accedendo alla Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR) del Ministero del Turismo. Durante la fase sperimentale non sono tuttavia previste sanzioni e le eventuali segnalazioni alla e dalla Banca Dati Strutture Ricettive (BDRS) potranno non essere evase.

“Nelle more della piena operatività della BDSR e del CIN sull’intero territorio nazionale – spiega una nota dell’amministrazione provinciale – i titolari delle strutture ricettive e i locatori di unità immobiliari per finalità turistiche o di immobili in locazione breve sono tenuti a rispettare la normativa regionale vigente e, pertanto, a continuare ad utilizzare il CIR nonché a richiederne l’assegnazione in caso di avvio di nuova attività”. Per ulteriori dettagli e approfondimenti il consiglio è di consultare il sito del Ministero del Turismo e di Regione Lombardia

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3 Commenti

  1. Cosa serve il CIN a nulla invece che creare fantasiosi obblighi inutili correre dietro agli intermediari che evadono le imposte in Italia sarebbe più utile. Segnalo che il Ministero del Turismo non consente l’accesso con autenticazione tramite tessera sanitaria regionale, ma con lo spid a pagamento o con la cie una delle autenticazione più scomode.Mi aspetto che Regione Lombardia comunichi i cin direttamente ai vecchi possessori di Cir.

  2. In Italia le cose inutili sono sempre la più importanti…chi opera al di fuori delle regole non ha né Cir, né Cin. Ci si avvia all’autonomia Regionale e ci inventiamo la banca dati nazionale quando esiste già quella regionale, almeno per la Lombardia, solito spreco di denaro pubblico senza raggiungere lo scopo principale di individuare gli illegali!

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