Se c’è un fattore che immediatamente colpisce del dottor Franco Brenna – dentista, cultore d’arte, da due anni consigliere comunale a Como, una lussureggiante dimora sul lago – è l’aplomb. Abiti sartoriali, sorriso (beh, ci mancherebbe) inappuntabile, vezzi vari da galantuomo d’altri tempi.
Però, come si dice delle formiche, anche l’elegantissimo Franco Brenna, nel suo piccolo, si rompe i “cujuni”. Che poi, sì, in italiano sarebbero proprio quella cosa lì.
A far sbottare Lord Brenna, l’ennesimo, mostruoso ingorgo lungo la Regina, questa mattina attorno alle 6.30. Ovvio, non è il Dottore che scopre questo devastante problema, in attesa della mitologica Variante: migliaia, forse milioni di comaschi, residenti e turisti in viaggio lungo la sponda del Lario soffrono sulla propria pella di questo flagello chiamato di volta in volta tamponamento, caos, Tir, pullman, incastro e così via.
Però, a volte, la provenienza dell’urlo di rabbia permette di lasciare più il segno. E’ questo il caso, poiché Brenna ha virilmente affidato uno sfogo senza precedenti a Facebook, qui sotto riprodotto con tanto di velata minaccia: una sorta di “Viability Day” di protesta, con i mezzi di traverso sulla Regina.
Di seguito, il post originale.
Ore 6.30: FERMI “ la Tremezéna l’ha ga na’ piee’ i cujuni!!!”.
Non si può più proseguire con questo ritmo, le persone che devono tutti i giorni percorrere la SS340 Regina del Lago di Como per recarsi nei luoghi di lavoro sono esauste. Si è voluto esprimere ancora una volta il disagio, in modo forte ed esplicito, per RICORDARE che LA PAZIENZA E’ ARRIVATA AL LIMITE. Ieri pomeriggio blocco per Bus a due piani incastrati a Colonno, Autoarticolati non governati o manovrati, orari non rispettati. Questa mattina si ripete il tutto! URGONO limitazioni e nuove soluzioni viarie. Altrimenti ci si mette di traverso, ma sul serio!
#LaTremezenaganapieeicujuni! #lagodicomo #stradastataleregina #ss340 #traffico #regole #basta #stop #nobus #notruck #viabilityday #viability
Un commento
Non va bene sentirsi “padroni” della città, ma al “gratuito” servizio