“Mi domando: ma perché la pluridecorata Alessandra Locatelli, che portò Salvini a Como per liberare i giardini della stazione dei migranti, ora accetta la situazione di San Francesco? Perché chi parla di ruspe e di decoro, oggi in città non vuole ristabilire la normalità sotto quei portici?”
Angelo Taborelli, proprio non si capacita. E talvolta contiene a fatica un sentimento misto di incredulità e rabbia. Quel porticato, trasformato ormai stabilmente in un rifugio per senzatetto, fa infuriare il notissimo luminare comasco della neurochirurgia.
Tanto che l’ex primario di fama internazionale dell’Unità operativa all’ospedale Sant’Anna, fratello del presidente della Camera di Commercio, Ambrogio, e dell’ex deputato di Forza Italia, Mario Alberto, Taborelli entra prepotentemente nella cronaca politico-amministrativa di Como.
Candidato non eletto per Forza Italia alle comunali 2017 (“Per fortuna, volevo solo portare qualche voto al mio partito”), il neurochirurgo ha un rapporto di “amicizia fraterna” con il sindaco Mario Landriscina.
Ma rispetto alle cronache, il vero dettaglio decisivo è che risiede in un palazzo a due passi dal colonnato di San Francesco (lo stesso dove, curiosità, abita anche la capogruppo di Fratelli d’Italia, Patrizia Maesani).
Chiusa la lunga ma doverosa “presentazione”, si va al sodo: la presenza dei senzatetto sotto l’ex chiesa e l’inerzia del Comune, ma specificatamente del vicesindaco e assessore al Decoro Sociale, Alessandra Locatelli.
“Mi hanno sempre dato fastidio quelli che parlano troppo prima delle elezioni e poi non fanno nulla di quello che promettono – dice Taborelli – A Como è esattamente così: Locatelli, come tutti i leghisti, avevano promesso più decoro, più pulizia, più controllo, un nuovo regolamento di polizia locale che ancora non c’è, lotta all’accattonaggio che non si è vista”.
“Mi ricordo ancora benissimo il vicesindaco che solcava i giardini della stazione piena di migranti, nel 2016, assieme a Matteo Salvini – prosegue – Promettevano ruspe, dicevano che quella situazione era inaccettabile e non si sarebbe mai più riproposta con loro al governo. Il risultato? Ce l’ho sotto gli occhi ogni giorno ed è totalmente diverso”.
Taborelli abita a pochi metri dall’ex chiesa di San Francesco. Quasi “coabita”, almeno di notte, con il popolo dei senzatetto che lì ha trovato stabilmente dimora.
“Sono persone disperate, questo lo so benissimo – premette l’ex primario – Ma io lì ci vivo e vedo ogni giorno i senzatetto fare la pipì per strada, nell’androne dell’ex Gran Mercato di via Mentana, dormire in situazioni igieniche disastrose. Cattivi odori, schiamazzi e qualche lite sono cose ormai normali. Ma è una situazione inaccettabile”.
“Ora – continua Angelo Taborelli – il Comune promette una sanificazione della zona. Bene, ma quanto durerà? Poche ore, è ovvio. E poi tutto comincerà come prima. Ma possibile che soltanto per San Francesco non si possa o non si voglia fare nulla? Possibile che si consideri ineluttabile la presenza dei senzatetto e che non vi sia modo di spostarli altrove, con beneficio anche per loro stessi? C’è stata una mostra d’arte contemporanea, a San Francesco, recentemente. Tra cattivi odori e degrado, mi spiaceva per chi passava da lì”.
“Il vicesindaco ha anche una delega specifica al Decoro Sociale, mi pare – chiude il neurochirugo – Dopo gli slogan della campagna elettorale, ci spiegherà come intende metterla a frutto?”.
Un commento
Buongiorno. Certo la situazione dei senzatetto peggiora di giorno in giorno. I dormitori dove si appoggiavano però sono pieni di extracomunitari. Chiediamo anche a queste persone perché sono”costrette” a dormire per strada. C’erano anche prima ma evidentemente avevano un posto dove andare. Parte di queste persone sono cittadini comaschi. Siamo alle solite. Tutti ci indignamo, tutti critichiamo ma come al solito sono più importanti le cose delle persone. Ci preoccupiamo del giudizio del turista che passa da lì o che va a visitare la mostra? Ora il comune con solerzia si occuperà dello sgombero perché “il cittadino potente” di turno si è lamentato. Chissà se si domanderà, il cittadino, dove andranno a finire queste persone. Senzatetto, fantasmi allo sbando per la città a chiedere della moneta per comprarsi l’alcool per stordirsi per reggere alla vergogna della propria situazione. Dove andranno a finire queste persone? Dove sono gli individui con la maglietta rossa? Chi si preoccuperà davvero fino in fondo di queste persone?