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Argegno, fede e preghiera di un campione. Roberto Dotti: “Vescovo, ci ridia il parroco”

“Da quando don Renzo ha lasciato la nostra parrocchia ci sentiamo smarriti. Da mesi la comunità è priva di un sacerdote capace di colmare le distanze tra gli esseri umani e di alleviarne i segreti dolori”.
Parole tutt’altro che banali quelle di Roberto Dotti, 57 anni, campione del mondo di ciclismo su pista nel 1985 – disciplina “stayer” – nel 1985 e oggi nonno felice ad Argegno.


Con una lettera inviata a Comozero, Dotti si rivolge al Vescovo Oscar Cantoni affinché provveda a trovare il sostituto di don Renzo Gabuzzi, sacerdote trasferito dalla parrocchia che unisce Argegno e Schignano circa 6 mesi fa e da allora rimasto senza sostituto.

“Confidiamo in lei, Vescovo – scrive il campione – perché possa aiutarci a trovare un sacerdote che colmi questo vuoto”. La mancanza, d’altronde, ha generato un crescente malumore tra i fedeli.

“È venuto a mancare un punto di riferimento importante – racconta il campione – Il prete di una comunità rappresenta la visita agli anziani soli, il consiglio ai giovani, la guida ai bambini e il conforto agli adulti nei momenti bui”.
I momenti bui: attimi neri che colgono tutti, persino gli uomini temprati e dal calibro sportivo come Roberto Dotti. Che pure è sorretto da una storia personale e da un’epica sportiva con pochi eguali.

Nel 1985 vince il titolo di campione del mondo ai campionati di Bassano del Grappa nella disciplina di ciclismo stayer e nel 1986 viene nominato Cavaliere della Repubblica al merito sportivo dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Nello stesso anno, però, a causa di un incidente stradale, Dotti deve interrompere la sua carriera sportiva.

“Un momento doloroso – confessa – complicato da spiegare. La vita può capovolgersi in un istante e perdersi può essere facile senza solidi punti di riferimento. La famiglia e la fede mi hanno sempre sostenuto molto nella vita, ricordo con affetto il conforto e l’aiuto del mio parroco, don Battista Taiana. Un bravo sacerdote sa mostrarti la luce anche nei momenti più difficili: per questo oggi chiedo con forza la sua presenza nella nostra parrocchia”.
Una guida spirituale capace di dare supporto e creare il giusto collante tra persone sempre più distanti.

“La tecnologia ha facilitato molte cose – continua – ma non ci ha resi più vicini. Persi nella frenesia del mondo virtuale e della routine quotidiana, fatichiamo ad accorgerci delle difficoltà, del dolore e della solitudine di chi ci sta accanto. Ecco che, in quel frammento di dispersione e distrazione, un riferimento religioso diventa il collante tra le anime”.

Inevitabile chiedere alla Diocesi se l’appello di Dotti sia destinato a trovare risposta o no.
“Siamo consapevoli di quanto la mancanza di un sacerdote possa essere destabilizzante in virtù del suo ruolo di guida spirituale – fanno sapere – La comunità di Argegno e Schignano non è sola e può sempre contare sull’ amministratore parrocchiale e sul Vicario Foraneo. Il Consiglio Episcopale cercherà di nominare al più presto un nuovo sacerdote”.
Per qualche tempo, però, si dovrà ricorrere alla virtù. “Bisogna avere pazienza: la Diocesi di Como conta ben 338 parrocchie ma il numero dei sacerdoti è calato molto negli anni”.
La fede può attendere, insomma. Non in eterno, è da credere.

(Foto di Copertina: Matteo Congregalli)

Il pezzo che avete appena letto è pubblicato su ComoZero settimanale, in distribuzione ogni venerdì e sabato in tutta la città: qui la mappa dei totem.

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