“Se ci comporteremo con attenzione e seguendo le prescrizioni che ormai conosciamo, potremo conquistare un altro spazio di libertà e favorire cosi’ la piena ripartenza, soprattutto in vista della tappa del 18 maggio”.
Cosi’ il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, si e’ rivolto ai cittadini lombardi, alla vigilia del primo weekend post-lockdown, che funzionerà come un test per gestire le prossime settimane e a cui guardano oggi le Istituzioni, gli scienziati e i tecnici per pianificare le imminenti aperture.
“Questo e’ un momento delicatissimo – ha ammonito il presidente – i cittadini, che hanno capito di dover rispettare le regole del lockdown, mi auguro rispettino anche quelle necessarie nella
Fase 2. Meglio fare un sacrificio in più oggi per avere libertà completa domani”.
“Lo ribadisco, facciamo un’azione di cautela in più, piuttosto che una in meno. Evitiamo assembramenti – ha sottolineato – stiamo attenti a non entrare nei negozi se ci sono già alcune persone, indossiamo sempre la mascherina o un altro indumento e laviamoci spesso le mani. Distanziamento e dispositivi di protezione sono alleati fondamentali per le uscite nei luoghi pubblici”.
“Con queste piccole precauzioni usciremo completamente dall’infezione. E’ pero’ ancora fondamentale attenersi alle limitazioni. Facciamolo per la nostra salute, per la salute dei nostri cari e anche per il rilancio del nostro Paese e della nostra economia. Rilancio economico-produttivo che e’ decisivo per rimettere definitivamente in moto la nostra regione e l’Italia intera”.
2 Commenti
È divertente vedere come la Lega in Regione passi da aprire il più possibile per ridurre gli effetti della crisi economica alla massima prudenza per evitare gli effetti del contagio. Povero Fontana vive drammaticamente il dilemma se è meglio rischiare di perdere voti o….. votanti.
Però è l’atteggiamento giusto: lavoriamo e facciamo girare l’economia il più possibile in sicurezza me evitiamo il superfluo per non vanificare tutto. Questo ragionamento lo condivido in pieno, a questo punto, dopo un lockdown che già ha azzerato tutti i futuri margini. Un altro lockdown ammazzerebbe molte imprese, turismo, bar, ristoranti, eventi, negozi e quindi la nazione.