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Asilo Sant’Elia nel degrado, una speranza di recupero per il gioiello razionalista: a Como arriva il Politecnico

C’è una speranza per il recupero dell’Asilo Sant’Elia di Como, capolavoro dell’architettura razionalista progettato da Giuseppe Terragni ma ormai da cinque anni chiuso per un appalto finito male (anzi, non finito proprio) e vittima dell’inevitabile degrado. Ad accendere nuovamente una luce sul destino dell’edificio sarà il Politecnico di Milano tra marzo e maggio prossimi.

Lo scorso 9 febbraio, infatti, il Politecnico di Milano ha richiesto la collaborazione del Comune di Como per la realizzazione del Laboratorio di Progettazione Finale del Terzo anno del corso di Laurea in Architettura e questa collaborazione consiste nell’apertura e messa a disposizione dei docenti e degli studenti del Politecnico dell’Asilo Sant’Elia. Gli studenti, dunque, valuteranno alcuni aspetti quali la conoscenza dell’edificio declinata attraverso la ricerca storico-bibliografica, il rilievo dimensionale ma soprattutto un programma ipotetico di diagnostica, un eventuale intervento conservativo attraverso la redazione di rilievi materici e del degrado, la sequenza delle fasi costruttive e trasformative, l’analisi del comportamento statico e l’ipotesi di riuso e di progetto. Ipotesi e studi, come detto, ma nello stesso tempo – dopo cinque anni – un primo passo reale per un recupero.

I giorni individuati per l’accesso da parte di studenti e docenti del corso all’Asilo Sant’Elia per poter effettuare i necessari rilievi sono il 4, l’11 e il 18 marzo 2024 dalle 09.30 alle ore 17.30. Poi, il 27 maggio successivo, è prevista una giornata di workshop presso il Politecnico con presentazione dei lavori e restituzione delle risultanze del laboratorio. In questa giornata saranno invitati a partecipare i principali attori coinvolti: Soprintendente ai Beni Storico Artistici, Assessori alla Cultura e alle OO.PP. del Comune di Como. E chissà che non si compia davvero un primo mattoncino verso il recupero del gioiello di Terragni.

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