Il tragico attentato avvenuto a Bondi Beach a Sydney, nel primo giorno di Hanukkah (una festività ebraica), ha scosso profondamente la comunità internazionale. Tra i testimoni diretti dell’evento c’è Letizia Prete, una studentessa di Como di 25 anni che si trova in Australia per frequentare un master.
“All’improvviso si sono sentiti dei botti e abbiamo capito subito che erano spari,” comincia così il drammatico racconto della giovane comasca, riportato dal Corriere della Sera.
La testimonianza della 25enne è chiara: “Nel giro di un minuto la spiaggia che era piena di gente si è svuotata. Le persone correvano per scappare via da lì e correndo inciampavano, cadevano, c’era un gran caos e quelli continuavano a sparare. Non ho visto sangue o morti, ho pensato solo a scappare,” ha raccontato al quotidiano milanese.
La ragazza ha proseguito nel suo racconto, spiegando dove si trovava al momento dell’attacco: “Io e la mia coinquilina francese stavamo passeggiando proprio sul tratto di spiaggia dov’è successo tutto. Ci siamo rifugiate in un ristorante che ha aperto le porte e ha fatto entrare più gente possibile. Siamo rimasti tutti bloccati lì per un paio d’ore e poi ci siamo allontanati, mentre continuavano ad arrivare auto della polizia,” ha spiegato Letizia Prete al Corriere della Sera.
La giovane, fortunatamente, sta bene. “Sto bene, sto cercando di andare il più lontano possibile dal luogo dell’attentato. Da queste parti – ha spiegato la studentessa – c’è una grande comunità di ebrei. Io lavoro per uno di loro, per esempio, e ho tanti amici ebrei. Una mia amica mi ha spiegato di questa loro festa e mi diceva poco fa che non sa cosa farà adesso. Se resterà qui oppure no”.
Sull’attentato è intervenuto anche l’onorevole Eugenio Zoffili, deputato della Lega e vicepresidente dell’Assemblea parlamentare OSCE, il quale ha espresso “vicinanza alla comunità ebraica” e ha ribadito con forza la necessità di “contrastare l’antisemitismo”.
