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Azienda Sociale, ormai è guerra totale con Como: segnalazione all’Anac per il bando-lampo. E poi ecco il documento dei 18 Comuni in fuga

Ormai è guerra nucleare sul fronte dell’Azienda Sociale, vicenda di cui raccontiamo da mesi e che nelle ultime ore è deflagrata in uno scontro senza precedenti. Anche se, bisogna dire, non che i capitoli precedenti fossero una scaramuccia tra educande.

Cosa succede? L’ultimo fatto in ordine di tempo prima di arrivare alle notizie di oggi lo raccontavamo stamane: ieri sera in consiglio comunale a Como il sindaco Alessandro Rapinese ha attaccato ancora una volta quelli che più volte ha definito i “comunelli”, vale a dire le amministrazioni che con il capoluogo fanno parte appunto dell’Azienda, struttura fondamentale che eroga interventi e servizi come gli inserimenti lavorativi, la tutela minori, adozioni e affidi, servizi sociali di base e altro ancora. Uno strumento vitale, soprattutto per le piccole amministrazioni. Rapinese è stato netto: “Se ne vanno? Meglio così”, qui il racconto.

Nel corso dei mesi la vicenda ha visto la tensione crescere tra le piccole amministrazioni (con la relativa eccezione di un paio di Comuni) e il Capoluogo.

Prima San Fermo diventa capofila, poi Rapinese che attacca e dice “Mai”, quindi i Comuni indecisi che si schierano con il sindaco di San Fermo Pierluigi Mascetti, poi l’assessore Alessandro Fermi che fa capire come si stia rischiando un commissariamento nei fatti qualora la Regione decidesse di intervenire e infine la curiosa vicenda del bando di appena 48 pubblicato dalla presidente dell’Ente, il vicesindaco di Como, Nicoletta Roperto: Azienda sociale, Como contro tutti: Roperto accusa i soci e fa un bando di sole 48 ore per il nuovo amministratore unico.

E qui la prima notizia di queste ore. Le modalità del bando non sono piaciute proprio per niente al sindaco di Torno, Rino Malacrida, che per questo ha inviato una segnalazione all’Anac. Scrive nel documento:

Con la presente sottoponiamo alla Vs/ attenzione un bando per la nomina dell’Amministratore Unico dell’Azienda Sociale Comasca e Lariana e chiediamo un Vs/ autorevole parere.
Il Bando appare singolare perché prevede solo 48 ore di pubblicazione. Dalla lettura dello Statuto è prevista una procedura di pubblicazione (anche sui Siti dei Comuni soci) che non è stata possibile rispettare considerati i tempi ristretti. Il conferimento dell’incarico appare confuso; non è chiaro se a titolo gratuito o se l’Assemblea può stabilire un compenso.

Si comunica che è stato già nominato l’Amministratore Unico decorsi i termini di pubblicazione previsti.
A disposizione per eventuali integrazioni e/o comunicazioni.
Distinti saluti.
Il Sindaco del Comune di Torno – Rino Malacrida

Si allegano bando (pubblicato solo sul Sito dell’Azienda) e Statuto dell’Azienda

Non è un esposto, è vero, ma comunque un atto formale di un certo peso. 

Seconda notizia. Non è una novità che i “comunelli” di rapinesiana definizione avessero l’intenzione di lasciare l’Azienda per fondare nuovo Ente ma ora c’è l’atto formale. 18 Amministrazioni delle 21 facenti parte l’Azienda sociale hanno siglato un protocollo che dapprima riassume tutte le tappe del braccio di ferro con il capoluogo e poi traccia tre punti vincolanti per gli aderenti (in fondo all’articolo il documento integrale). I firmatari infatti si impegnano a sottoporre:

1 – Al proprio consiglio comunale il recesso dall’Azienda sociale Comasca e Lariana da manifestare entro il 30/04/2025 e con decorrenza dall’1/1/2026, tramite posta elettronica certificata diretta alla presidente dell’Assemblea Consortile, oltre alla revoca/non concessione delle deleghe di servizi in favore dell’Azienda Sociale Comasca e Lariana a partire dal 2026;

2 – alla propria giunta comunlale il conferimento al Comune di San Fermo della Battaglia, entro il mese di febbraio 2025, dell’incarico di individuare uno o più professionisti che possano predisporre gli atti necessario alla costituziione di una nuova Azienda Speciale consortile per erogazione di servizi alla persona perché sia operativa dall’1/1/2026, con la condivisione dei costi di un tale incarico in proporzione agli abitanti all’1/1/2024 dei comuni firmatari della presente

3 – Al proprio consiglio comunale, per deliberare entro il mese di giugno 2025, la costituzione, nella seconda parte del medesimo anno, di una nuova azienda speciale consortile che gestisca deleghe di servizi alla persona da parte dei soci.

Ovviamente Como non fa parte dell’intesa e per quanto è dato sapere al momento Carate Urio e Tavernerio non hanno comunicato la propria posizione. I firmatari dunque sono: Albese con Cassano, Bellagio, Blevio, Brienno, Brunate, Cernobbio, Faggeto Lario, Laglio, Lezzeno, Lipomo, Maslianico, Moltrasio, Montano Lucino, Montorfano, Nesso, Pognana Lario, San Fermo della Battaglia, Torno.

“Perché noi parliamo coi fatti e non ci perdiamo in chiacchiere”, ci spiega il sindaco di Torno, Rino Malacrida. Il primo cittadino contesta le affermazioni di Rapinese: “Non è vero che non siamo mai andati alle assemblee, piuttosto è la presidente Roperto che non ci ha mai ascoltati e mai ascoltato le nostre richieste di convocazione. E a proposito di convocazioni aspettiamo fiduciosi quella per l’approvazione del bilancio di previsione 2024. La colpa non è dei “comunelli”, certo abbiamo abbandonato l’aula di fronte al quel bando per il nuovo amministratore unico, nomina in cui certo io non mi riconosco”.

Insomma per Malacrida: “Abbiamo sempre lavorato bene, l’azienda era in ottimo stato finchè non è arrivato Rapinese a distruggerla. Prima aveva minacciato di andarsene, poi è è rimasto. Forse il comunello Como ha un sindaco che deve ancora imparare a fare il sindaco“.

Insomma in questa guerra a battaglia segue battaglia e siamo ancora ben lontani dalla parola pace (o quantomeno la parola “fine”).

QUI IL DOCUMENTO UFFICIALE CHE DEFINISCE IL PROTOCOLLO TRA I 18 COMUNI IN FUGA DALL’AZIENDA SOCIALE

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IL CASO AZIENDA SOCIALE: QUI TUTTE LE CRONACHE

 

 

 

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