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Bagni proibiti anche a Cernobbio. Non bastano i morti e i dispersi, i divieti. I turisti fanno quello che pare a loro

Le cronache sono drammaticamente quotidiane. Solo pochi giorni fa un giovane è morto dopo essersi tuffato nelle acque del lago davanti al Tempio Voltiano. Ieri una bimba è scomparsa dopo essersi immersa. Negli anni scorsi diversi episodi tragici identici l’uno all’altro. Eppure i turisti continuano a ignorare i divieti, gli inviti, i cartelli. Non succede solo a Como ma anche a Cernobbio, come mostrano le immagini scattate in queste ore. Vietati o concessi i bagni nelle acque del lago sono pericolosi, sempre e a prescindere, in primis per il rischio di idrocuzione poi per disattenzione o scarse abilità nel nuoto. E, nel caso della zona del Tempio Voltiano, c’è anche un’acqua inquinata che può causare notevoli problemi alla salute. Eppure niente, il messaggio non passa, i morti non bastano. Tanto che subito dopo il recupero del 21enne dalle acque (sarebbe morto alcune ore dopo in ospedale) i turisti sono andati avanti a sguazzare come nulla fosse. E’ una cosa che fa rabbia. Molta.

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