Alla fine, almeno sul fronte dei rumori, avevano ragione i residenti delle case comunali di via San Bernardino da Siena: l’eliminazione delle barriere fonoassorbenti posate ai tempi davanti alla strada che da un lato immette nel posteggio della nuova stazione unica di Camerlata e dall’altro porta fino al Viadotto dei lavatoi, ha peggiorato la situazione. Tutto nero su bianco nel rapporto di Arpa, dopo le indagini avviate il 4 ottobre scorso per la durata di una settimana.
La relazione afferma infatti che “dai rilievi strumentali condotti e dalle conseguenti valutazioni, si segnala il superamento diurno e notturno da parte dell’infrastruttura stradale nei confronti dello stabile di via San Bernardino da Siena 32 per entrambe le classificazioni attribuite all’infrastruttura stessa (di tipo C-Strada extraurbana secondarie o E-Strada di quartiere)”.
“Inoltre – prosegue sempre il rapporto Arpa – il confronto tra i dati acustici relativi al monitoraggio post-operam condotto da Autostrada Pedemontana Lombarda presso lo stabile e i risultati dei rilievi hanno evidenziato che la rimozione delle barriere installate a mitigazione della rumorosità dell’infrastruttura stradale in questione, per la realizzazione del parcheggi di interscambio Rfi Como-Camerlata, ha reso la rumorosità non più conforme ai limiti”. Seguono poi altre spiegazioni e indicazioni tecniche, ma di fatto il nocciolo del report è questo.
Dunque, come lamentavano gli abitanti delle case comunali, le barriere fonoassorbenti effettivamente funzionavano e la differenza notata dai residenti una volta rimosse è ora certificata. La palla dunque adesso passa al Comune di Como, che aveva annunciato l’intenzione di voler attendere l’esito dell’indagine sul campo per valutare di quanto e se i rumori eccedessero i limiti per valutare un eventuale ripristino totale o parziale delle barriere.