I prezzi dei carburanti hanno raggiunto cifre record che stanno mettendo in ginocchio la categoria logistica e dei trasporti. E domani, 18 marzo, gli autotrasportatori saranno ricevuti dal Prefetto di Como. Non accenna a placarsi dunque la crisi del comparto nonostante nel prossimo Consiglio dei Ministri dovrebbe essere definita la riduzione di 15 centesimi al litro. “Sabato 19 marzo intanto sono confermate le nostre manifestazioni e assemblee, propedeutiche ad una possibile proclamazione di fermo nazionale del trasporto calendarizzato per adesso il prossimo 4 aprile, per sensibilizzare il territorio sui problemi sempre più gravi”, spiega Giorgio Colato segretario regionale della federazione autotrasportatori italiani. E non si escludono, come accaduto anche in passato, cortei di tir “lumaca” da Como a Lecco.
La realtà attuale è dovuta alla crisi internazionale “ma anche a sacche di speculazione. Le compagnie petrolifere stanno riducendo le forniture e, a catena, tutti gli utenti finali stanno subendo conseguenti e allarmanti ripercussioni. L’aumento dei costi colpisce non soltanto gli autotrasportatori, che stanno iniziando ad avere enormi problemi nella programmazione dei servizi, ma anche interi settori dell’economia che rischiano così di subire pesanti difficoltà produttive ed occupazionali – spiega sempre Colato – L’impatto degli aumenti produrrà i suoi effetti anche nel settore del commercio ed è prevedibile una nuova diminuzione dei consumi, già provati da due anni di pandemia”. Un quadro dunque molto allarmante. Tra le diverse azioni chieste al Governo, a partire dall’incontro i alcuni gironi fa con il vice ministro Bellanova anche “l’attuazione, per fermare la speculazione in atto, di controlli serrati oltre a fissare per decreto un tetto al prezzo del gasolio.
Infine il trasporto chiede il rispetto presso tutti gli uffici della pubblica amministrazione e degli enti che ritardano, senza assunzioni di responsabilità, la regolarità sulla circolazione degli automezzi, il rilascio di autorizzazioni e permessi, con oneri impossibili da sostenere per le aziende impedendo di lavorare in regolarità e senza ulteriori aggravi.