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Blitz di Como Senza Frontiere: manifesti per Youssouf. “Affissi senza autorizzazione, il Comune non risponde”

Azione di memoria e di protesta da parte di Como Senza Frontiere. Gli attivisti annunciano per venerdì 26 febbraio, dalle 18 alle 19.30, un presidio alla stazione ferroviaria di Como San Giovanni per ricordare Youssouf Diakite, giovane migrante maliano morto il 27 febbraio 2017 nei pressi di Balerna, folgorato dalla linea elettrica ferroviaria, mentre cercava di raggiungere il viaggio verdo il Nord Europa nascosto sul tetto di un treno locale.

Ma nel contempo rivendicano la serie di affissioni del manifesto relativo all’iniziativa, eseguite in assenza di un permesso ufficiale da parte del Comune di Como, richiesto ma non arrivato dopo lungo tempo.

“Le frontiere della Fortezza Europa hanno ucciso e continuano a uccidere: nel deserto, nel Mediterraneo, sulla rotta balcanica così come sui percorsi ancora più vicini a noi – affermano da Como Senza Frontiere – Intorno, l’Italia e l’Europa continuano a mostrare indifferenza per i diritti di queste migliaia di persone, un’indifferenza a volte tiepida, a volte glaciale”.

Come si accennava, per Youssouf Diakite e per le altre vittime delle migrazioni, Como Senza Frontiere ha affisso negli spazi a disposizione nelle circoscrizioni cittadin un manifesto con i dettagli dell’evento di venerdì prossimo. Ma non senza una stoccata polemica verso Palazzo Cernezzi.

“L’affissione è stata realizzata nella serata di lunedì, ancora in attesa dell’autorizzazione ufficiale, poiché il Comune di Como, nonostante che la relativa richiesta sia stata presentata a tempo debito, non ha dato alcuna risposta fino all’ultimo momento, quando ha accampato scuse relative a un cambiamento di procedura – si legge nella rivendicazione – Nel denunciare questa incapacità di rispondere a un elementare diritto di partecipazione pubblica (gli spazi di affissione nelle circoscrizioni sono a disposizione di tutte le associazioni, basta farne richiesta), chiediamo anche che questi spazi siano salvaguardati e moltiplicati, e non – come sta succedendo in città – progressivamente cancellati e che siano rese note a tutta la cittadinanza le modalità di utilizzo”.

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3 Commenti

  1. Mi sembra che l’attuale amministrazione non abbia nessun riguardo per chi si impegna ad essere CIVILE.
    IL caso MALGESINI è già una prova di cinismo.. imbarazzante di fronte ad altre iniziative.

  2. C’è da augurarsi che la lentezza nella risposta sulla richiesta di affissione e le obiezioni sulla procedura utilizzata non più in vigore, non siano modi per impedire a Como Senza Frontiere di organizzare e pubblicizzare la loro manifestazione. Sarebbe imperdonabile non tanto perché si cerca di negare il diritto di manifestare idee diverse rispetto a quelle di chi governa in Comune ma, soprattutto, perché non si ha il coraggio di farlo a viso aperto ma solo con mezzucci da “azzeccagarbugli”. Cosa gli tocca fare per evitare di essere sempre messi in discussione. ?

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