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Borgovico prove di Piccola Brera: chiusure nel weekend al via, ecco le date. Ma non tutti fanno i salti di gioia

La Giunta del Comune di Como il 2 Luglio scorso ha approvato il progetto di sperimentazione di chiusura di via Borgovico vecchia, da piazzale Santa Teresa a via Tokamachi, in quattro weekend fino al prossimo 31 Ottobre.

Il provvedimento prevede la chiusura nei giorni di venerdì, sabato e domenica dalle ore 18.00 alle ore 24.00, con possibilità di anticipare la chiusura la domenica alle ore 10.00 in caso di organizzazione di mercatini (la chiusura chiederemo venga fatta slittare alle 19.00 per accogliere le richieste di alcuni residenti e titolari di attività). Sarà garantito sempre il transito 24 ore su 24 ai residenti, ai titolari di posti auto e delle attività commerciali e professionali.

L’Associazione Borgovico Street e Confesercenti pensano che il provvedimento del Comune possa essere una occasione per riqualificare il quartiere e favorire la socialità tra le persone.

Questi dovrebbero essere i weekend di sperimentazione:

Primo weekend: 28, 29 e 30 Agosto

Secondo weekend: 11, 12, 13 Settembre

Terzo weekend: 25, 26 e 27 Settembre

Quarto weekend: 23, 24 e 25 Ottobre

Otto attività commerciali, prevalentemente quelle che fanno somministrazione, esporranno tavolini e sedie dove verranno accolte le persone che vorranno trascorrere una simpatica serata in amicizia e allegria. Verrà garantito, ovviamente, il rispetto della normativa per la gestione dell’emergenza Coronavirus.

“È una iniziativa importante per rinforzare e rivitalizzare le attività del quartiere, garantendo una migliore fruibilità agli avventori delle attività stessi e ai residenti. La sinergia tra residenti e attività commerciali porta a un miglioramento dell’intero comparto urbano. Ci auguriamo quanto fatto in via Borgovico vecchia – afferma il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli – possa essere replicato in altre zone della città per una loro rigenerazione. Ringraziamo l’assessore al Commercio Marco Butti per essersi fatto promotore e attuatore del progetto dialogando con le associazioni”.

Ester Negretti

“L’Associazione Borgovico Street – spiega la presidente Ester Negretti – è entusiasta per il riscontro positivo che sta suscitando la proposta ancora prima che questa sia attuata. BorgoVico Street ha fatto una proposta all’Amministrazione motivata dalle contingenze sanitarie oltre che dallo scopo di riqualifica del Borgo ma l’abbiamo modificato per andare incontro alle esigenze manifestateci da residenti e imprenditori. Apprezzata così da tutti, la chiusura serale, darà la possibilità di vivere la via nella tranquillità consentita dall’assenza delle auto per dare pregio alle attività e abitazioni che la popolano. Il nostro obiettivo rimane quello di riqualificare il quartiere, le attività e le abitazioni. Siamo entusiasti di ricevere ogni giorno nuove iscrizioni all’Associazione Borgovico Street (vedi sito borgovicostreet.com) proposte di collaborazione non solo comasche. Ogni idea o suggerimento sono importanti per il continuo miglioramento, come è stato per il 30km/h e altre idee che potranno prendere forma in un progetto approfondito partendo dalla possibilità offerta da queste brevi chiusure che consentiranno studi proiettati verso un futuro più Smart tipico delle città moderne e a misura d’uomo”.

“Invitiamo – aggiunge – tutti coloro che avessero idee e volontà a partecipare alla riqualificazione del quartiere, anche con proposte urbanistiche che in futuro il Comune possa considerare per rendere più accogliente, vivibile e valorizzata via Borgovico vecchia. Insieme realizzeremo qualcosa di bello che speriamo possa essere di vantaggio e vincente per tutti”.

L’ALTRO FRONTE

Solo pochi giorni fa, sull’ultimo numero di ComoZero Settimanale avevamo raccontato come l’idea non parrebbe gradita a tutti o quantomeno sia stata accolta con inattesa freddezza. Eccolo:

Potrebbe davvero essere arrivata alla fine la lunga battaglia portata avanti dall’associazione Borgovico Street, con il sostegno di Confesercenti, per chiudere la via alle auto almeno durante qualche weekend estivo.

“Il primo sarà  quello tra il 31 luglio e il 1 agosto e poi, nelle nostre intenzioni, ogni ultimo weekend del mese fino a ottobre – ha dichiarato l’assessore al Commercio Marco Butti – la strada dovrebbe essere chiusa al traffico dalle 19 alle 24 in modo da arrecare il minor fastidio possibile alle attività commerciali e ai residenti, che hanno tutto il diritto di riposare. Sarà comunque consentito il passaggio di chi ha un posto auto privato”.

E se il Comune mette il contenitore, quale sarà il contenuto? “Visti i tempi stretti, per ora ci si limiterà alla chiusura al traffico con maggior spazio esterno per i tavoli – ha spiegato Claudio Casartelli, presidente di Confesercenti – poi, nei limiti delle prescrizioni anti Covid vorremmo organizzare qualche mercatino o piccolo evento che possa attirare più gente”.

Meno auto e più gente, binomio apparentemente perfetto che però ha raccolto qualche perplessità arrivando a creare una frattura anche nell’associazione Borgovico Street.

Come nel caso di Giada Pappalardo, fino a poco tempo fa nel direttivo e oggi portavoce di una “falange moderata” che ha spinto al ridimensionamento del progetto che, però, ancora non convince: “Anche se non sono più nel direttivo dell’associazione continuo a farne parte e a sostenerne gli obiettivi di valorizzazione della via che, però, non ritrovo in questo tipo di chiusura – ha spiegato – così facendo c’è solo il rischio di creare assembramenti come quelli che già si verificano davanti ad alcuni locali. Bisogna pensare a progetti culturali in grado di attirare un flusso ‘sano’, non solo ad aumentare lo spazio per i tavolini, cosa peraltro già fatta anche senza la chiusura della via”.

Pochi giorni fa, infatti, il consigliere Matteo Ferretti (FdI) aveva denunciato in consiglio la situazione fuori controllo che si verifica qui quasi ogni notte, con schiamazzi fino all’alba confermati anche da un residente che ci aveva scritto esasperato a cui aveva risposto Roberto Lofiego, il “Focacciaro”, che dal suo forno ha giustamente alzato le mani dicendosi impossibilitato a controllare il comportamento di chi si accalca davanti al suo negozio e dichiarando, a sorpresa, anche la sua contrarietà al progetto di chiusura.

Roberto, re della focaccia by night in Borgovico: “Io rispetto, pulisco, ho le telecamere. Di più non posso fare” 

Ma come la pensano gli altri che vivono e lavorano qui? Da un breve giro tra negozi e locali, che non vuole avere la pretesa di valore assoluto ma solo di rapido “polso della situazione”, l’entusiasmo di Michel di Macinato Fresco, di Tiani del Comi 107 o di Leila della gelateria pasticceria Regina equilibrano il no o il “per me è uguale” di altri ristoratori che preferiscono non apparire mentre Riccardo dal suo negozio di cornici centra il punto con lucidità: “Nessun pregiudizio a priori, soprattutto dal momento che la chiusura dalle 19 non pregiudica l’attività dei negozi – dice – sarebbe stato però meglio cominciare dalla sistemazione dei marciapiedi e del porfido e, soprattutto, dalla riduzione del limite di velocità”. “O anche solo da un’idea di uniformità della via, ad esempio con fioriere tutte uguali – gli fa eco Massimo dei Figli dei Fiori – anche in occasione delle feste degli anni scorsi, la chiusura al traffico non ha portato particolari vantaggi al ristorante mentre un ripensamento globale potrebbe fare la differenza”.

Ottimisti anche alcuni residenti come Sergio Danielon e Lucia Ventura che, nonostante la convivenza forzata con i nottambuli affamati che affollano la via, non invocano il coprifuoco: “Magari senza auto non avremo più gli stereo a tutto volume o i clacson sotto casa nel cuore della notte – dicono – il vero problema non sono le persone ma la mancanza di controlli”. “E anche la pulizia – gli fa eco un’altra residente, Eugenia Zanelli – c’è sporcizia ovunque e non è certo un bel biglietto da visita. Per il resto ben venga il vociare delle persone, darà sempre meno fastidio del rumore delle auto che sfrecciano sul porfido o dello smog”.

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