Hanno inevitabilmente suscitato un vespaio le accuse esplicite, dirette, alla Lombardia rivolte dall’esponente della Lega dei Ticinesi, Lorenzo Quadri, sulla causa dei contagi da Covid-19 in Svizzera.
Quadri (Lega dei Ticinesi) dà degli untori ai lombardi: “Il virus portato da loro. Si poteva fermare al confine”
Ma ora arriva una replica netta dal segretario provinciale del Pd comasco e sindaco di Solbiate con Cagno, Federico Broggi.
“Credo che Quadri non sappia nemmeno cosa dice – esordisce Broggi – Un ticinese che pensa di rendere un servizio al proprio Paese con quelle parole dimostra in realtà di non sapere nemmeno come lavorano le aziende in Ticino. Oltreconfine tantissimi svizzeri e italiani lavorano assieme e il ritornello della chiusura dei confini, anche in momenti difficili come questo, è la solita baggianata. Anzi, di più: visto che proprio per l’emergenza attuale soprattutto la sanità beneficia del lavoro di tanti frontalieri che non sono rimasti a casa e sono comunque andati in Ticino per senso di responsabilità, per aiutare a curare e accudire i malati”.
“Invocare continuamente la chiusura dei confini – aggiunge Broggi – fa soltanto il male di Svizzera e Ticino, per strappare un pugno di voti in più. Quadri dice che un bel tacer non fu mai scritto, ma probabilmente si riferiva a se stesso”.
Il sindaco di Solbiate sottolinea anche che “alle frontiere sono stati attuati controlli seri e rigorosi per garantire la sicurezza sia degli italiani sia degli svizzeri, lo hanno dimostrato anche le code e i disagi subiti da migliaia di persone. Uno scotto pesante – aggiunge – ma necessario proprio per tutelare la salute di tutti”.
“Sarebbe bene – chiude Broggi – che la si smettesse con certe sparate a caccia di consenso. Quadri vada piuttosto a parlare e vedere le aziende ticinesi, scoprirà quanto è preziosa la cooperazione tra i lavoratori dei due Paesi, che dovrebbe essere presa a modello anche dai politici di tutte le parti”.
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