Sono tre gocce nel mare, naturalmente: le cause simile sono centinaia ogni anno. Ma i tre casi passati in giunta nel classico elenco settimanale degli atti dirigenziali offrono un piccolo sunto del problema “buche stradali” in città. Se non altro, per la copertura geografica dei vari incidenti che hanno costretto l’Ufficio Sinistri del Comune di Como (comunque assicurato per questi eventi) a risarcire pedoni e automobilisti.

La mappa virtuale, in effetti, segnala come il problema non escluda alcun quartiere della città.
Sono 700 gli euro sborsati, ad esempio, in seguito alla denuncia del 25 maggio 2021 da parte di un automobilista in transito in via Bellinzona attorno alle 16 del pomeriggio e finito con la vettura in una buca stradale che ha danneggiato una ruota, ha reso necessario l’intervento dell’autosoccorso e dunque la successiva riparazione in officina.

Spostandosi sulla Provinciale per Lecco, qui il 14 ottobre dell’anno scorso un altro automobilista “incappava in due buche caratterizzate da dislivello e spigoli a vivo, poste a breve distanza sul manto stradale”. Anche in quest’occasione, danni agli pneumatici, carro attrezzi e gommista necessario. Spesa di risarcimento da parte dell’amministrazione, 275 euro.

Decisamente peggio, almeno a giudicare dal rimborso scucito da Palazzo Cernezzi, è andata alla cittadina che il 3 aprile del 2019 ha denunciato di essere rovinosamente caduta mentre camminava in viale Varese, sempre a causa di una buca. In questo caso, riportando anche lesioni fisiche non indifferenti, tanto che il risarcimento appena ratificato ammonta a ben 8.100 euro.

Tre singoli casi sulle decine riportabili ogni mese, tre vicende che certamente non riguardano soltanto la città di Como né la giunta uscente (la questione è antichissima), ma che comunque danno l’idea di quanto la cattiva manutenzione di strade e marciapiedi non solo metta a rischio la sicurezza di pedoni e automobilisti ma sia un costo pesante per le casse del Comune. E, in estrema sintesi, per gli stessi cittadini.