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Spazzati via i dubbi, arrivano le parole ufficiali: per andare da Como a Milano si pagherà il pedaggio-salasso

Cade anche l’ultima speranza: la superstrada Milano-Meda sarà a pedaggio, fine del discorso. A sancirlo in una maniera che pare assolutamente definitiva è stato il direttore generale della società Pedemontana, Sabatino Fusco. Le affermazioni sono state pronunciate nel corso di un’assemblea pubblica organizzata dalla giunta di Biassono in sala civica.

A riferire come è andata, Monza Today.

“Alcune autostrade, come per esempio l’Autostrada del Sole che ha 60 anni di storia, sono state ripagate – ha spiegato Fusco durante il suo intervento – Un’autostrada nuova, invece, va ripagata. Noi, per realizzarla, abbiamo ricevuto dei prestiti che vanno restituiti in due modi: o la facciamo pagare a tutti, o soltanto a chi la usa“. La seconda ipotesi, ovviamente, è quella che prevede il pedaggio.

Dunque, sembra tramontare definitivamente ogni ipotesi di gratuità della futura tratta B2 della Pedemontana, a dispetto delle varie mobilitazioni contro il pedaggio degli ultimi mesi.

“Noi su quel tratto della Milano-Meda interverremo – ha proseguito Fusco, come riporta sempre il giornale brianzolo – portando miglioramenti con la riqualificazione, a nostre spese, di ponti, cavalcavia e strade. Siamo consapevoli che imporre un pedaggio non è popolare ed è difficile da accettare per un pendolare. Ma sulle nostre tratte in esercizio abbiamo cercato di introdurre agevolazioni per chi le percorre frequentemente. Con Regione Lombardia e con CAL stiamo ragionando su forme di mitigazione, ma dobbiamo anche garantire la sostenibilità economica dell’opera. Su questo tema ci terremo aggiornati con i Comuni coinvolti. Ma a oggi non possiamo dire che la Milano-Meda sarà gratis: non sarebbe serio”.

Nessun accenno specifico ancora alle tariffe, anche se le prime ipotesi da Como a Milano parlano di cifre possibili tra i 4 e i 6 euro andata e ritorno: un vero salasso per i pendolari.

Sul fronte dei cantieri, e tenendo conto dell’avvio delle prime operazioni già avvenuto nell’ultimo scorcio del 2024, sono 1000 i giorni di cantiere programmati affinché l’attuale superstrada Milano-Meda venga inglobata nella nuova tratta B2 della Pedemontana.

Resta alta intanto – anche nei comuni comaschi che sono nei dintorni della superstrada – la paura che durante l’intervento il traffico si riversi nelle arterie urbane dei paesi; così come, lungo tutto l’asse che da Cermenate-Lentate arriva a Milano, il rischio si acuirà quando il pedaggio sarà realtà e gli automobilisti potrebbero optare per la viabilità ordinaria pur di non pagarlo. RicoIl timore è che il traffico nelle arterie urbane aumenti, a causa degli automobilisti che sceglieranno percorsi alternativi per evitare il pedaggio.

Infine, per il prossimo 4 marzo, il Pd ha organizzato a Milano una mobilitazione davanti al Palazzo della Regione per dire no al pedaggio della Milano-Meda e consegnerà al governatore Attilio Fontana una petizione con oltre 5.000 firme per chiedere che quel tratto rimanga gratuito per chi lo utilizza quotidianamente per motivi di lavoro.

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