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A Cantù il capolavoro artigianale Pipa Castello: “Migliaia di richieste da tutto mondo”. Amatissime da Pertini, Bearzot e Wilson

C’è un luogo a due passi da Como in cui l’amore per la cura artigianale e per l’arte, ormai quasi perduta, di prendersi tutto il tempo necessario per creare qualcosa di unico, è riuscito a resistere alla tentazione di chi vuole tutto e subito. Un mondo in cui, a scandire il tempo, non sono i numeri ma la bellezza e l’amore per quello che si fa. E, si sa, le cose belle richiedono tempo e pazienza. Questo luogo è a Cantù ed è la bottega (guai a chiamarla fabbrica) in cui dal 1947 viene creata la celebre “Pipa Castello”, frutto di un lungo lavoro artigianale che non ha eguali nel mondo: “Siamo gli unici a realizzare pipe interamente a mano, compreso il bocchino, senza limitarci a finire artigianalmente prodotti con una preparazione preliminare fatta a macchina – spiega il titolare Franco Coppo – per questo le nostre pipe sono pezzi unici richiesti in tutto il mondo”.

Nata ormai 75 anni fa dalla passione di un tabaccaio, Carlo Scotti, la bottega artigiana Pipa Castello è ora saldamente nelle mani del genero che ne porta avanti la tradizione con la stessa passione: “Quando ancora studiavo ingegneria ho conosciuto mia moglie, figlia di Carlo Scotti, all’università e mi sono avvicinato a questo mondo affascinante che non conoscevo – racconta Coppo – la bottega in quel momento stava vivendo un periodo difficile a seguito di un furto e ho cominciato a dare una mano, finché dagli anni Ottanta ho preso in mano l’azienda con l’obiettivo di renderla più strutturata continuando però a mantenerne inalterata l’artigianalità”.

E così, ancora oggi, tra legni dalla stagionatura decennale e colorazioni frutto di una ricetta segreta, ecco nascere dalle sapienti mani di otto artigiani una pipa che è, a tutti gli effetti, un’opera d’arte: “Pipa Castello è stato il precursore delle pipe artigianali nel mondo e mi piace definire le nostre creazioni un ‘gioiello per l’uomo’ perché ognuna di loro è un prodotto unico e prezioso che richiede tempo e cura. Per questo, ogni anno, realizziamo solo circa 3.200 pipe mentre le richieste sono almeno il triplo”.

E, non a caso, una pipa della preziosa collezione compare in alcuni dei momenti più importanti della storia, tra le mani di personaggi conosciuti e grandi estimatori: “Quando il 5 aprile 1976 Harold Wilson tenne il suo discorso di dimissioni da Primo ministro alla Camera dei Lord aveva in bocca una nostra pipa e così anche il presidente della Repubblica Sandro Pertini sugli spalti a festeggiare la vittoria dell’Italia contro la Spagna nel 1982, e l’allenatore della Nazionale Enzo Bearzot”, spiega orgoglioso Coppo.

Un piccolo mondo prezioso che, fortunatamente, ha resistito al passare del tempo e delle mode e che promette di continuare a portare avanti, anche in futuro, una tradizione artigianale unica: “Alcuni dei nostri artigiani stanno man mano andando in pensione ma, fortunatamente, ci sono ancora giovani che desiderano avvicinarsi a questo lavoro bellissimo. Posso dire che oggi la nostra bottega, grazie a questi ragazzi, è una vera e propria scuola d’arte dove insegniamo una tradizione strettamente legata al nostro territorio, alla lavorazione del legno e alla cultura dei nostri vecchi. Cose preziose che voglio continuare a preservare e trasmettere”.

 

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