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Carburanti alle stelle, allarme degli agenti di commercio: “A Como rincari ancora più pesanti per l’effetto Svizzera”

La “tempesta perfetta”, così l’ha definita Alberto Petranzan, presidente di Fnaarc, la Federazione di categoria aderente a Confcommercio: “Siamo ancora molto distanti dai livelli pre-pandemia del 2019 e l’unica ripresa vera che stiamo registrando, purtroppo, è quella dei costi”. E tra quelli più pesanti, sicuramente c’è quello dei carburanti, in continua crescita.

Agenti e rappresentanti di commercio hanno nell’auto il loro “ufficio”, con una media annua di oltre 60mila chilometri percorsi, ed il rincaro dei carburanti, e dei costi in generale, sta mettendo in serie difficoltà la categoria e rischia di stroncare sul nascere la ripresa. “L’incremento dei costi per gli agenti è di almeno il 30%. Salgono nominalmente anche i ricavi, ma è una crescita fittizia derivata dall’inflazione. In realtà – spiega Petranzan – i nostri margini si assottigliano per la diminuzione delle vendite, la concorrenza dell’online ed anche la carenza di prodotti da vendere con i ritardi nelle forniture”.

La situazione è ancora più evidente nella provincia di Como, dove la presenza della vicina Svizzera fa ulteriormente lievitare i prezzi di benzina e gasolio: “Il caro carburanti sta avendo ripercussioni importanti sulla nostra giornata lavorativa – commenta Santino Ceccato, neo presidente di Fnaarc Como – e si aggiunge alle già difficili condizioni di mercato dovute al post-pandemia. Sulla nostra provincia le ripercussioni sono ancora più incisive poiché, mediamente, il prezzo alla pompa è più alto a causa dello sconto regionale per la vicinanza al confine elvetico”.

La Fnaarc sollecita subito interventi concreti per gli agenti e rappresentanti di commercio: “Va ridotto il costo del carburante anche agendo sulle accise. I costi di trasporto – rileva Petranzan – stanno subendo violenti rialzi e sono la voce di spesa più importante nel bilancio degli agenti e rappresentanti di commercio. E’ perciò indispensabile calmierare i costi legati alla mobilità. Inoltre, vanno attualizzati i parametri fiscali di deducibilità dell’acquisto dell’auto perché il tetto attuale non ci consente di poter investire adeguatamente per rispondere a pieno alle nostre esigenze: dalla maggior sicurezza dell’autovettura, alle nuove tecnologie green”.

 

 

 

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