Una proposta alternativa per il nuovo stadio di Como. Nel pieno del dibattito che ha acceso architetti, urbanisti e cittadini sul nuovo stadio di Como, si inserisce ora una voce che mira a non spegnere l’entusiasmo per un’opera ambiziosa, ma a migliorarla dialogando con il contesto. È quella dell’architetto Albino Pozzi, che vuole “trasmettere alcune suggestioni progettuali, per stimolare il dibattito già aperto dall’Ordine degli Architetti di Como con il documento redatto dal gruppo di Lavoro Visione Urbane”.
L’obiettivo è chiaro: ridurre l’impatto volumetrico del progetto attuale, senza rinunciare agli standard tecnologici e funzionali del nuovo impianto. “Non è per criticare quello che stanno facendo. I miei sono solo dei suggerimenti per aiutare – ha spiegato l’architetto – Ho buttato giù un’idea con un programma, per stimolare un dibattito costruttivo”.
L’intuizione di base è semplice quanto strategica: interrare parzialmente la struttura, e sfruttare i piani interrati per tutte le funzioni logistiche dell’albergo e dello stadio. “Questo riduce anche l’ingombro nella viabilità urbana – ha aggiunto Pozzi – L’idea è di costruire un tetto verde piantumato, pensato non solo come elemento paesaggistico ma anche come nuovo spazio pubblico, fruibile dai cittadini, come estensione della passeggiata sul lungo lago. Visto che si prevede un’area pedonale, perché non continuare il percorso sullo stadio stesso? Creando un luogo accessibile, vissuto, non solo sportivo. Si potrebbero fare anche dei parcheggi sotterranei a servizio del futuro albergo, per liberare superficie e spazi pubblici. Il piano del campo da calcio potrebbe essere ribassato, seguendo una strategia già adottata in altri impianti europei, per ridurre l’altezza complessiva dello stadio e alleggerirne l’impatto visivo. Infine, si potrebbe prevedere anche un eliporto riservato all’area VIP, rendendo il complesso ancora più competitivo dal punto di vista della logistica di fascia alta”.
Un altro punto su cui Pozzi insiste è l’uso flessibile degli spazi pubblici: “Si potrebbe pensare alla hall dell’albergo come uno spazio accessibile ai cittadini, senza condizioni particolari. Potrebbe anche esserci una sala conferenze in grado di ospitare eventi pubblici, incontri, cultura. Anche lo stadio dovrebbe essere utilizzato per altri eventi, non solo sportivi. Un impianto così ha un impatto forte sul territorio, è giusto ragionare in ottica aperta, leggera, condivisa”.
L’intervento di Pozzi si inserisce in un momento delicato per Como: tra la voglia di modernità e la tutela del paesaggio, tra la passione sportiva e il diritto alla bellezza urbana. “Io ho solo dato uno spunto – ha concluso l ‘architetto – Vorrei aprire un dibattito: un volume ridotto, un dialogo con il contesto, e la possibilità di usare lo stadio per molti scopi. Non una critica, ma un’idea per contribuire”.