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Cento candeline per il maresciallo dei Carabinieri Galeazzi. Ben 36 passati nell’Arma

Più di 36 anni trascorsi indossando la divisa da carabiniere. Una carriera iniziata a 20 anni nella scuola allievi carabinieri di Roma e terminata nella sua amata Lombardia.

È il Maresciallo Aiutante Giseldo Galeazzi che il 18 giugno scorso, ha ricevuto gli auguri di buon compleanno del Comandante interinale della Compagnia di Como Tenente Salvatore Lo Sciuto, dal Comandante della Stazione di Como Albate, Maresciallo Capo Mario Iappelli, una rappresentanza dell’ANC di Como e oltre 150 ragazzi coordinati da Don Giovanni, parroco di Albate.

Nato a Marciana Alta, in provincia di Livorno, il 18 giugno 1925, è stato sposato dal 1955 con Maria Novati che gli ha dato due figli. È rimasto vedovo tre anni fa. Nonno di tre nipoti e due pronipoti, Galeazzi nel corso della lunga carriera ha prestato servizio presso il Battaglione Carabinieri Lombardia, Stazione di Milano Musocco, Legione Lombardia-Reparto
contabilità, Stazione di Albate, Stazione di Seriate (BG), Scuola sottufficiali CC di Firenze, Stazione di Cesano Maderno (MI), Battaglione Carabinieri Veneto, Stazione di Bressanone (BZ), Stazione di Caprino Veronese (VR), Stazione di Traora (SO), Stazione di Chiavenna (SO), Stazione di Cantù.

Ha terminato la sua carriera come comandante della Stazione di Lecco. E’ stato anche insignito dell’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica italiana e della medaglia d’oro al merito di lungo comando. Galeazzi ha anche il fratello Ginevro, classe 1920, che ha prestato servizio nell’Arma dei Carabinieri della seconda guerra mondiale.

Galeazzi si è mostrato da subito emozionato per gli auguri arrivati dai colleghi che hanno festeggiato “un uomo, un comandante, un padre, un nonno, che come Carabiniere, ha attraversato gli eventi tristi della seconda guerra mondiale e di un secolo della nostra storia. Giseldo Galeazzi, con la magnificenza dei suoi cento anni, è ancora attivo: ama guardare la
televisione e giocare a carte. Da questo grande uomo traspare evidente l’orgoglio dell’appartenenza all’Arma dei Carabinieri e la solidità degli affetti familiari”

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