In una via che non molla, anzi è viva come non mai, quelle vetrine vuote da tempo immemore erano una spina nel fianco.
Era il 1972 quando Stefano Anzi, sciatore nato sulle nevi di Bormio e primo italiano a vincere una gara di Coppa del Mondo di discesa libera, partecipò alle Olimpiadi Invernali di Sapporo, in Giappone e poco dopo, trasferitosi per amore nella nostra città, aprì il negozio Anzi Sport Sapporo in via Borgovico vecchia, accanto alla storica macelleria Rampoldi.
Chi, tra i comaschi “di una certa età” non se lo ricorda? Quando ancora non c’era Decathlon, e neppure gli acquisti online comodamente seduti sul divano di casa, se cercavi un capo di abbigliamento sportivo l’Anzi Sport era una tappa obbligata e il negozio andava bene, così bene che, quando la macelleria aveva chiuso, si era ingrandito occupando tutto il piano terra del condominio sull’angolo con via Raschi.
A fine anni Novanta, però, tutto era cambiato: la scarsità di parcheggi, la concorrenza delle grandi catene, una via allora ben diversa da quella che conosciamo oggi o chissà cos’altro, fatto sta che lo storico Anzi Sport, che da pochi anni aveva già cambiato gestione, abbassò le serrande per sempre.
Da allora sono passati più di vent’anni, vent’anni di vetrine vuote e polverose e di “chi vuoi che prenda un negozio così grande qui” e, a ricordare il suo passato glorioso, solo l’insegna con la scritta Anzi Sport Sapporo che si intravede appena sotto uno strato di vernice nera consumata dal sole e dalla pioggia.
Da pochi giorni, però, a sorpresa è comparsa una palizzata di legno a chiudere il portico, le vetrine sono state smontate e una squadra di operai è al lavoro all’interno. Chi sta ridando vita a questo storico negozio? Il mistero è presto svelato: si tratta di un dentista con studio nella zona che ha deciso di ingrandirsi e trasferirsi in quei locali.
Vero, non è la rinascita del mitico Anzi, ma forse sarebbe stato anacronistico sperarlo. Però è pur sempre un angolo abbandonato di una bellissima via che inizia una nuova vita.
Un commento
Penso, credo, spero che il dentista abbia fatto un buon affare e che sarà pronto a rivendere guadagnandoci quando la strada sarà completamente riabilitata o pedonalizzata. Uno studio dentistico con vetrine in tutta franchezza lo vedo un po’ come uno spreco. Sempre meglio dellabbandono, sia chiaro. Leggendo il titolo per un momento ho sperato riaprisse un negozio di sport come erano Anzi o Arrighi… o un piccolo alimentari di quartiere.