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Clamoroso: spunta il progetto Variante di Argegno con ipotesi tunnel subacqueo. Cosa sta succedendo

Il cantiere per la Variante della Tremezzina è appena partito. E, come abbiamo raccontato in diverse occasioni, subito si parla della variante di Argegno paese che, d’altronde, anche a ultimazione dei lavori tra circa 120 giorni, rappresenterà un chiaro imbuto per il traffico da e per il lago.

Nei mesi scorsi la nuova Variante è stata più volte caldeggiata. Ora, carte alla mano, l’opera sembra essere più che una semplice ipotesi.

Possiamo riportare il progetto. Sul tavolo si stanno valutando due possibili tracciati: uno più breve di 2.1 km e uno più lungo di 2.3. Per entrambe le soluzioni sono previste due corsie di marcia da 3.50 m e banchine di 1.25 m. Ecco nel dettaglio le differenze tra le due proposte:

Il sindaco di Argegno Anna Dotti, sentita da ComoZero, così racconta: “L’idea progettuale, di quella che si potrà chiamare Variante di Argegno, è stata portata al Tavolo della Competitività di venerdì scorso (3 dicembre). Da anni si parla di prolungare il tracciato della Variante della Tremezzina, includendo anche il comune di Argegno. Il primo a discuterne fu l’ex sindaco Francesco Dotti, che ha portato la proposta in Regione (quando era consigliere, Ndr). Il progetto è poi stato perseguito anche dalle amministrazioni successive”.

E ancora: “La proposta era già stata portata anche al tavolo del Governo e sottoposta al deputato comasco (Fratelli d’Italia, Ndr) Alessio Butti, con l’idea di un tunnel subacqueo“.

Fermi tutti, ne parliamo tra poco.

Conclude il sindaco Anna Dotti: “Oggi si sta concretizzando, grazie anche al supporto della Provincia di Como con l’interessamento del presidente Bongiasca che sta coordinando le fasi preliminari, si sta lavorando alla stesura di un accordo di programma per produrre, ne ho una bozza, il Documento di Fattibilità. Si tratterebbe della ciliegina sulla torta in termini viabilità. Argegno è un punto dove spesso si creano ingorghi e conseguenti rallentamenti con i mezzi pesanti. Dobbiamo lavorare e portare avanti il progetto a livello territoriale fino alle più alte istituzioni, per questo da mesi ci si è rimessi al lavoro, anche per approfittare del cantiere in essere (la Variante, Ndr). Per questo da tempo l’argomento è entrato nel vivo”.

Ma il tunnel sotto il lago? Abbiamo sentito Alessio Butti. “Confermo quello che dice il sindaco Anna Dotti, esistono progetti di strutture sublacuali, decisamente poco invasive, che potrebbero trasformarsi in una variante. D’altronde non saremmo i primi. Mi meraviglio che l’amministrazione provinciale non abbia fatto richiesta in questo senso rispetto al Pnnr, lo dico senza polemica”.

In effetti nel 1994 anche Como, con una progettazione portata avanti fino al 1998 e poi abbandonata in favore del progetto Paratie, arrivato con la legge Valtellina, valutò concretamente l’ipotesi di una variante viabilistica (tunnel sott’acqua con parcheggio) da Sant’Agostino fino a quella che oggi chiamiamo la passeggiata ex Amici di Como.

In ogni caso, stando a quanto siamo riusciti a ricostruire, la variante subacquea di Argegno sarebbe tutta interna al paese, circa 200 metri. Torna alla mente il vecchio e visionario progetto del Tubolario. Tecnologie e costi oggi permettono di fare (e non di sognare), sarà la volta? Forse sì, anche la Variante della Tremezzina o la terza corsia della A9 un tempo parevano follia.

 

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3 Commenti

  1. Non sarebbe male realizzare i due svincoli in modo da realizzare due punti di inversione di marcia utilizzabili anche dai mezzi pesanti

  2. Quanto sarebbe bello liberare il lungolago dalle auto ed il tunnel sarebbe stata la soluzione ideale , ma qualcuno ha preferito le paratie ed un cantiere infinito. Un plauso alle giunte di destra comasche.per questa scelta scellerata.

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