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Festa della Polizia locale, Rapinese striglia i comaschi incivili: “Chiedono decoro ma non collaborano”

Nel giorno del 155esimo anniversario di fondazione della Polizia locale di Como (seguirà report con i dati, ndr)- con l’evento celebrativo svolto in via Pretorio – il sindaco Alessandro Rapinese si è tolto ben più di un sassolino nei confronti dei comaschi incivili.

Prima, però, un passaggio sull’ormai cronica e pesante carenza di personale del Corpo: “E’ un periodo di estrema difficoltà quello che la Polizia locale sta attraversando – ha detto il sindaco – ma forse è per questo che è stupefacente l’aumento della qualità del servizio offerto alla cittadinanza. Oggi il Corpo di Polizia locale, rispetto a soli 5 anni fa, si trova costretto a operare con un quinto degli agenti in meno e le prospettive per gli enti locali di arruolare nuovi agenti in numero adeguato sono tutt’altro che rosee. Poi la nostra Como a causa di una graditissima e crescente attrattività turistica, di una meno gradita e massiccia presenza di irregolari, di autoctone forme di inciviltà, asocialità e malavita, si trova fronteggiare una crescente richiesta di sicurezza e decoro da parte della cittadinanza che però sembra faccia di tutto affinché offrire decoro, ordine e sicurezza sia sempre più difficile”.

E qui è scattata la reprimenda per i cittadini inadempienti su vari fronti: “Non si contano gli interventi necessari per violazioni delle più basiche norme del codice della strada, delle più banali regole per l’esposizione dei rifiuti o della gestione del verde privato. Se la cittadinanza collaborasse, si libererebbero centinaia di ore-uomo per altri preziosissimi e più proficui servizi dove la Polizia locale potrebbe essere determinante”.

“E’ il più duro periodo della Polizia locale della storia recente ma il Corpo resta un baluardo e non ha arretrato di un solo passo migliorando le proprie performance in tantissimi ambiti – ha poi concluso il sindaco – Nonostante le difficoltà, la polizia locale svolge i compiti con professionalità, dedizione e passione, e la cittadinanza vi è grata. Mi permetto un motto che da oggi mi piacerebbe diventasse quello della cittadinanza: fra gli agenti, con gli agenti e per gli agenti. Solo aumentando la collaborazione con la Polizia locale, la cittadinanza, unita nelle difficoltà, potrà raggiungere il benessere comune”.

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22 Commenti

  1. “Chiedono decoro ma non collaborano” è la stessa frase che potrebbero dire i genitori dei bambini al nido, i residenti di via Anzani, quelli di Civiglio, i cittadini che vorrebbero una piscina, coloro che trovano immondizia non raccolta nelle piazze cittadine, quelli che trovano auto parcheggiate sui marciapiedi e parcheggio chiusi da mesi (via Sirtori)… parlando del sindaco.
    E poi mi suona nella mente “il sindaco può T-U-T-T-O” : chiedo non può assumere personale se quello la polizia locale è sottodimensionato ?

  2. La vede solo lui tutta questa efficenza dei vigili… Spiace che siano sottodimensionati ma questo è un problema che deve risolvere la politica e non limitarsi a farlo presente. Eleggiamo gente per risolvere i problemi non per ricordarceli e usarli come alibi

  3. Da che pulpito vien la predica; lui che è cintura nera di non-collaborazione e non-rispetto.
    L’importante è dare sempre la colpa agli altri, questa volta non poteva darla alle precedenti amministrazioni e quindi, colpo di scena, colpa dei cittadini!
    Sempre più inadeguato al ruolo.

  4. Non ce la faccio a trattenermi.
    Ha inveito o litigato o irriso o apostrofato:
    il comando dei carabinieri;
    il questore;
    il prefetto;
    il presidente della provincia;
    il vescovo;
    non so quante associazioni locali e culturali;
    gli esponenti dell’opposizione;
    sindaci di paesi limitrofi;
    cittadini di altri paesi della provincia.

    E parla di collaborazione, di rispetto, di civiltà?

    Ma si è mai rivisto in una registrazione del consiglio comunale?

    Ha tutte le ragioni del mondo contro certi comaschi, ma io comincerei a dare il buon esempio. Il rispetto non è solo dovuto per legge, bisogna anche guadagnarselo.

  5. Rapinese candidato sindaco: “la Polizia Locale si nasconde negli uffici, ma dopo la mia elezione la farò uscire per strade!”
    (bene, bravo, ti voto!)

    Rapinese eletto sindaco: “la Polizia Locale è sottodimensionata, ma nonostante questo lavora benissimo, il problema sono i cittadini (ora che non mi serve più il loro voto) e gli immigrati (che fa sempre bello prendersela con loro)!”

  6. «Poi la nostra Como a causa di una graditissima e crescente attrattività turistica, di una meno gradita e massiccia presenza di irregolari, di autoctone forme di inciviltà, asocialità e malavita…»: quindi, mi par di capire, la colpa del degrado cittadino è da addebitare totalmente agli “irregolari” e ai comaschi, che sono incivili e malavitosi. I turisti sono tutti solo belli, buoni e graditissimi… E questo sarebbe il sindaco di tutti? Mah… Comunque, per informazione generale, la maleducazione si misura anche dalle parole usate e dal tono con il quale esse vengono pronunciate, non solo dalle cartacce che si buttano per strada.

    1. Facile generalizzare…come un qualunquista-populista, il tuo Sindaco pur di non ammettere il fallimento della sua mediocre azione di governo, sposta il problema sull’inciviltà dei pochi (cosa peraltro da sempre esistita, ma lui la scopre solo oggi!!). Purtroppo dovremo sorbirci ancora qualche anno di “sciocchezze a ruota libera”, e pazientemente attendere le prossime elezioni, quando il tuo Sindaco verrà sonoramente spazzato via dal voto popolare!!

        1. O magari a qualche professionista serio, competente e preparato.
          Chi si opporrà a Gaddi dal centro sinistra ancora non si conosce, di sicuro Rapinese non verrà rieletto, troppi scontenti tra i suoi elettori.

          1. Siamo onesti, non è che Rapinese sia diverso dagli altri. Fare male il sindaco è da vent’anni la specialità della casa.

          2. @Anna Maretta, vero !
            La differenza però la fanno le affermazioni:
            Quando da dell’ “incapace” a tutti i suoi predecessori, ti aspetti Superman, non uno che dice di essere Superman

  7. Siccome ho idea nessuno desideri vivere in uno Stato “poliziesco” (da con confondere con “di polizia”) è chiaro che la responsabilità personale diviene elemento di primaria importanza nel mantenere un lieto vivere comune.
    Queste però sono le basi della vita civica, duole sempre doverne ripetere.

  8. Il Sindaco sul poco decoro e l’inciviltà di Comaschi e turisti di vario genere ha ragione però non basta la retorica, quando la “carota non ha più senso si dovrebbe passare al bastone”, non c’è come passare a sanzioni pesanti certe e continue per far guadagnare a tutti sensibilità e rispetto civico.

  9. Basta scuse e giustificazioni: presidio maggiore degli agenti, riorganizzazione delle pattuglie, dinamicità! La città è allo sbando, in mano a prepotenti e trasgressori.

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