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Viaggio nei cimiteri di Luigino Nessi: “Defunti musulmani a Camerlata”. Denuncia degrado: “Pietà l’é morta”

“Dal decoro dei cimiteri si misura l’umanità della città”. Così fa sapere Como Comune, lista in campo in vista delle prossime elezioni (a sostegno di Barbara Minghetti candidata sindaco) che “si impegna per ridare dignità e decoro ai luoghi dove riposano le persone care”.

I candidati della lista Como Comune hanno visitato alcuni cimiteri della città per rendersi conto dello stato in cui versano. “Pietoso” lo definiscono.

E inviano riflessioni, reportage e foto. Pubblichiamo integralmente:

«Questi luoghi meritano più considerazione» – dice  Luigi Nessi – «Sono i luoghi più amati dai nostri concittadini eppure non sono considerati quanto si dovrebbe. Girando tra le tombe mi tornavano alla mente tante persone, alcune molte conosciute altre meno che non ci sono più, ma che hanno tutte dato lustro alla nostra città. Sono i luoghi del ricordo della nostra storia. In questi ultimi tempi, grazie soprattutto alle proteste dei cittadini e al risalto al tema che hanno dato i giornali,  la situazione è un po’ migliorata. Però ci sono ancora tanti problemi  che potrebbero essere e devono essere risolti a partire dall’erba che cresce dappertutto».

Abbiamo parlato con alcuni operatori che la stavano tagliando e sono emerse le carenze strutturali dell’organizzazione comunale. In tutti i cimiteri, in tutti i viali, l’erba cresce e crea disordine, i dipendenti cimiteriali nel Comune sono solo 14. Da metà marzo sono impegnati a tagliare l’erba a scapito di altri lavori che si dovrebbero fare. Gli uffici predisposti sono sottodimensionati e non riescono a sistemare e ordinare le riesumazioni necessarie per liberare nuovi spazi, che oltra soddisfare la domanda potrebbero, absit iniuria verbis, generare un introito economico.

«Ad Albate – continua Luigi Nessi – c’è l’erba alta e disordinata nel giardino che immette al cimitero, tra i pini; ci sono luci che non funzionano; in un colombare c’è un gradino trabocchetto che ha fatto inciampare diverse persone; sono piccole questioni che con una oculata manutenzione ordinaria  potrebbero essere sistemate rapidamente; ma ci sono anche questioni più importanti come ad esempio la mancanza dei servizi. In verità erano iniziati tanto tempo fa dei lavori per realizzare i servizi  a fianco della cappella, ma l’opera  non è mai stata completata. La botola della fossa comune è semplicemente scandalosa. Se pensiamo  che lì sotto ci sono persone ci vien da dire: ”pietà l’é morta…”

Mancano spazi per mettere le ceneri, così come al Cimitero di  Breccia.

Sebbene la situazione sia leggermente migliorata, il Cimitero di Camerlata è quello che presenta maggiori precarietà: dalla condizione della casa all’ingresso sulla destra, ai servizi che per quanto siano recenti, sono altamente degradata per incuria, al container su un lato, e i  tanti  papaveri rossi sparsi un po’ dappertutto; colpisce altresì lo stato le lapidi poste sulla cinta che lo divide dalla via Canturina dedicate alle vittime della Grande Guerra. I nomi dei caduti sono illeggibili, rovinati dal tempo e dalle intemperie: Un altro abbandono della memoria».

In tutti i cimiteri ci sono attrezzi vecchi arrugginiti e inutilizzati, che non fanno bella figura, e danno una immagine di trascuratezza.

Un discorso particolare va fatto per il Cimitero Monumentale, dove ci sono opere scultoree di grande pregio, ma anche spazi di intollerabile squallore e degrado, per non parlare dell’angolo che conserva le ceneri posto su un passo carraio. E infine possiamo dire che è il regno delle barriere architettoniche. Va ripristinata e resa più consona alle sue funzioni, la Sala del Commiato, chiusa dall’inizio del Covid.

Abbiamo citato solo alcuni esempi ma questo è lo stato di tutti gli altri cimiteri e simile è il grado di abbandono a cui sono sottoposti. Infine si dovrebbe individuare in uno dei cimiteri cittadini – quello di Camerlata, ci sembra sia il più consono –  uno spazio per le persone di fede musulmana. Molte persone appartenenti a questa religione vivono  a Como, molte ci sono nate. Uno spazio in un cimitero per i loro defunti è doveroso.

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