Il tema aveva già tenuto banco durante la discussione in consiglio comunale del nuovo Regolamento di polizia locale, tra proteste di esponenti di minoranza (qui Bruno Magatti) e degli stessi pescatori comaschi.
Ora è nientemeno che il presidente del consiglio regionale, il comasco Alessandro Fermi (Forza Italia) a schierarsi “dalla parte delle lenze” con un comunicato ufficiale.
Dal prossimo 4 novembre, infatti, a Como, se non vi saranno provvedimenti, sarà vietata la pesca nel primo bacino del lago di Como, dai marciapiedi alle piazze dalla diga foranea e al molo di Sant’Agostino. Lo stabilisce il nuovo Regolamento di Polizia urbana che il Consiglio comunale ha approvato lo scorso 1 luglio.
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“Non posso esimermi dall’esprimere un sentimento di amarezza di fronte al mancato accoglimento delle istanze presentate dai pescatori – dichiara Fermi – Questo provvedimento è incomprensibile considerando oltretutto che parliamo di 15/20 persone, per lo più pensionati, che vorrebbero solo poter continuare a praticare la loro passione. Non comprendo quali possano essere le motivazioni ma se la scelta del divieto fosse giustificata da interessi di decoro o turismo probabilmente abbiamo concezioni differenti di entrambi gli aspetti”.
“La pesca è una tradizione comasca che ben si inserisce e arricchisce la vocazione turistica della Città e che, come tale, deve essere difesa e non contrastata – aggiunge il presidente del consiglio regionale – Non credo possa essere la presenza di qualche pescatore a comprometterne l’immagine, la fruizione o il decoro, anzi ritengo che la loro presenza sia un valore aggiunto sia in termini di storica tradizione che di presidio e controllo del territorio”.
All’articolo 6, comma 5, si vieta, di giorno, la pesca nel primo bacino su marciapiedi e strade attorno al lago, sulla diga foranea e al molo di Sant’Agostino e di notte invece, l’attività verrebbe consentita, dalle 21 (nei mesi invernali) o dalle 23 (nella stagione estiva). I pescatori infatti avevano chiesto, in fase di approvazione, che si potesse pescare in aree precise e circoscritte, in periodi limitati dell’anno, escludendo i mesi primaverili ed estivi e i fine settimana. Proposte che non sono state tenute in considerazione.
“I pescatori, nelle fasi di discussione del regolamento, avevano anche dato il loro consenso all’individuazione di aree preventivamente concordate ma, purtroppo, anche tale disponibilità è rimasta inascoltata – aggiunge Fermi – Lancio quindi un appello al Sindaco e assessori competenti affinchè, entro il prossimo 4 novembre, venga, tra le norme del nuovo regolamento, trovata una soluzione che consenta il mantenimento di una tradizione che è un pezzo della storia del primo bacino del nostro lago. E’ anche presenza di qualche pescatore l’immagine di Como e credo, e spero, che nessuno voglia cancellarla nel prossimo futuro”.
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