Oltre 1.100 cittadini comaschi hanno partecipato al sondaggio lanciato da Fratelli d’Italia sul futuro dello Stadio Sinigaglia, segno, secondo i promotori, di una fiducia concreta verso il partito e il progetto.
Lo hanno dichiarato il presidente provinciale Stefano Molinari e il coordinatore cittadino Alessandro Nardone durante un incontro pubblico, nel quale sono stati presentati i risultati della consultazione, realizzata con un questionario online.
L’incontro ha visto una grande partecipazione di cittadini, segno dell’interesse e della sensibilità che il tema dello stadio continua a suscitare in città.
La sala era gremita e, il dibattito acceso, ha provocato momenti di tensione tra i presenti, soprattutto quando si è parlato dell’impatto del progetto sul quartiere e della mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione comunale.
Interruzioni reciproche e toni accesi hanno evidenziato quanto il futuro dello stadio sia una questione sentita, ma anche quanto i cittadini desiderino essere coinvolti nelle scelte che riguardano il volto della loro città.
Il dato che emerge con più chiarezza è il forte desiderio di partecipazione: l’88% degli intervistati vuole ricevere aggiornamenti costanti e il 66% si dice disponibile a partecipare a incontri pubblici.
“I comaschi non vogliono uno stadio calato dall’alto – ha spiegato Nardone – ma un progetto condiviso, trasparente, che valorizzi un patrimonio storico e culturale della città”.
Un’identità collettiva da preservare
Il Sinigaglia, nelle parole di molti partecipanti, è molto più di uno stadio: è un simbolo identitario, un punto di riferimento collettivo. Da qui la forte attenzione all’equilibrio tra modernità e rispetto del contesto urbano.
“Il 75% degli intervistati è favorevole all’integrazione di negozi, hotel e servizi, ma solo se coerente con il quartiere e con le esigenze di chi lo vive – ha spiegato Nardone – Il 40% dei partecipanti ha indicato viabilità e parcheggi come principale preoccupazione, mentre il 33% ha espresso timori per l’impatto ambientale. C’è attenzione anche alla gestione dei flussi nei giorni non di partita (18%) e al possibile impatto delle attività commerciali sulla vivibilità del quartiere. Io sono favorevole all’eliminazione dei parcheggi per creare una passeggiata continua da Villa Geno a Villa Olmo, ma serve un piano serio e condiviso”.
Significativa anche la visione futura dello stadio: per il 33% rappresenta un’opportunità turistica, per il 30% può generare lavoro e indotto economico, mentre il 18% chiede più spazi per famiglie e iniziative sociali.
Le critiche all’amministrazione
Duro il giudizio dei rappresentanti di Fratelli d’Italia nei confronti dell’amministrazione comunale: “Stiamo assistendo a un muro di silenzio – ha detto Molinari – Persino i consiglieri comunali non sanno nulla del progetto. Nessuno vuole un’imposizione, i cittadini chiedono chiarezza e ascolto”.
Critiche condivise anche da alcuni residenti intervenuti all’incontro: “Questo quartiere non è degradato come qualcuno dice – ha affermato un cittadino – È semmai abbandonato da decenni. L’intervento va fatto, ma bene, con attenzione al territorio e a chi ci vive”.
Un’opportunità da non sprecare
Il sondaggio, secondo Fratelli d’Italia, è un primo passo verso una partecipazione più strutturata. “Il nuovo Sinigaglia può unire Como oppure dividerla – ha concluso Nardone – Tocca alla politica costruire ascoltando chi la città la vive ogni giorno. Solo con trasparenza, ascolto e partecipazione si potrà realizzare uno stadio all’altezza del potenziale del Como e della sua comunità”.
Non si è parlato solo dello stadio ma anche la questione dei parapetti sul lungolago che recentemente ha sollevato molte critiche: “Sono inguardabili – ha concluso Molinari – e non vedo quali difficoltà ci siano a ricreare il disegno originale. Abbiamo lanciato una petizione per dire no a questo obbrobrio”.