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Como, Gaddi in visita al carcere del Bassone: “Emergenza sanitaria, crescente disagio psichico e sovraffollamento”

Il consigliere regionale e coordinatore comasco di Forza Italia Sergio Gaddi ieri, 24 ottobre, ha fatto visita al carcere del Bassone di Como dove ha incontrato il direttore Fabrizio Rinaldi e Alessandra Gaetani, dal 2021 Garante per i diritti delle persone private della libertà personale per il Comune di Como.

Ecco quanto fa sapere Gaddi in una nota:

Il 24 ottobre il consigliere regionale di Forza Italia Sergio Gaddi, coordinatore provinciale del partito azzurro, ha visitato il carcere del Bassone di Como dove ha incontrato il direttore della Casa Circondariale Fabrizio Rinaldi e Alessandra Gaetani, dal 2021 Garante per i diritti delle persone private della libertà personale per il Comune di Como. Gaddi, che è componente della commissione speciale “Tutela dei diritti delle persone private della libertà personale” di Regione Lombardia, ha fatto il punto sulla situazione del carcere comasco.

“Le delegazioni di Forza Italia stanno effettuando in questi mesi frequenti visite negli istituti penitenziari lombardi. Ringrazio il direttore del carcere del Bassone Fabrizio Rinaldi – dice Sergio Gaddi – oltre che per la sua disponibilità e professionalità, anche per il suo particolare spirito di umanità. Durante la visita è emerso che la prima emergenza del penitenziario di Como è quella sanitaria, legata anche al crescente disagio psichico. Ci sono poi esigenze sanitarie molto concrete che potrebbero essere affrontate in collaborazione con Regione e Ats. Per esempio, un piccolo numero di posti per gli esami specialistici, perché nel caso del detenuto l’attesa eccessiva e il timore della malattia grave amplificano la sofferenza già estrema della carcerazione e possono creare altri problemi al personale di vigilanza. Oppure la possibilità che l’attesa del detenuto al pronto soccorso sia offerta negli spazi già previsti in ospedale e non con gli altri pazienti. Aspetti apparentemente marginali, ma che possono dare un aiuto concreto in termini di benessere e dignità. Nel carcere di Como si ha poi l’esigenza di sviluppare attività culturali e formative. Anche il Bassone infine non sfugge al problema generale che affligge l’istituzione carceraria, il sovraffollamento. I detenuti sono 427, a fronte di una capienza regolamentare ben minore”.

“Ringrazio per la disponibilità all’incontro nel penitenziario anche la professoressa Alessandra Gaetani – prosegue Sergio Gaddi – Durante la visita la garante ha ribadito che i detenuti hanno sete di istruzione qualificata per poter tornare come forze attive nel mondo del lavoro: ci sono pochi educatori a fronte di oltre 400 detenuti. E mancano adeguati stimoli culturali che possano motivare e qualificare il loro percorso di riabilitazione durante la permanenza in carcere, in vista del rientro nel tessuto sociale. Per il detenuto il penitenziario di Como è ben lungi dall’essere un luogo dove è possibile effettuare con relativa serenità una revisione critica del proprio vissuto e un’occasione per responsabilizzarsi. Non sono purtroppo mancati casi di suicidio e clamorose proteste come il caso del detenuto salito sul tetto lo scorso gennaio. Nonostante l’impegno della polizia penitenziaria e il supporto dei volontari, il carcere resta un luogo di sofferenza e di solitudine, e il rischio di recidiva per chi vi è costretto è intollerabilmente alto. La garante di Como indica nel carcere di Bollate, noto per i percorsi di studio e lavoro che offre ai detenuti, un modello virtuoso e un esempio anche per Como”.

“Forza Italia – conclude il consigliere Gaddi – si è sempre impegnata sul tema dell’amministrazione penitenziaria, per proporre soluzioni concrete. Trovo necessario prestare la massima attenzione alle condizioni di lavoro in cui operano gli agenti di polizia penitenziaria, a cui deve essere offerta una adeguata formazione per poter far fronte alle esigenze imposte da una popolazione carceraria così importante. Continueremo a lavorare, anche con l’apporto di Regione Lombardia, perché il sistema carcerario sia più giusto e più umano”

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5 Commenti

    1. Auguro a lei e ai suoi cari di non finire mai in carcere, perché in tal eventualità dubito scriverebbe il medesimo commento.

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