“I social media sono diventati strumenti indispensabili per la promozione di eventi e per raggiungere un pubblico ampio e diversificato”. Questo incipit formalmente ineccepibile annuncia forse la decisione del sindaco di Como Alessandro Rapinese di dotare il comune capoluogo finalmente di canali ufficiali che vadano oltre la propaganda dello stesso primo cittadino tramite i suoi profili personali, da cui peraltro centinaia di cittadini sono bannati?
Macché, a tre anni da inizio mandato e – più o meno – a un paio dalla prossima campagna elettorale, la comunicazione social del Comune di Como continuerà a essere totalmente e unicamente sovrapposta ai vari “Rapinews” e simili, senza avere – caso veramente più unico che raro per un’amministrazione che è pure capoluogo – almeno una pagina istituzionale dedicata e aperta ai cittadini (fatta eccezione per quella specifica della Polizia locale).
Insomma, l’istituzione Palazzo Cernezzi continuerà, almeno per il momento a essere incarnata dagli show del sindaco: nessun’altra possibilità di interagire o informarsi su Facebook e Instagram sull’attività quotidiana dell’amministrazione in maniera imparziale e quotidiana. Al massimo, c’è il sito istituzionale del Comune che però, tanto per dirne una, non ha possibilità di interazione, commento e tutto ciò che è tipico di una pagina social, a dispetto dell’essere “strumenti indispensabili […] per raggiungere un pubblico ampio e diversificato”.
Tornando proprio a quella frase iniziale, il riferimento è sì a due novità in arrivo su Facebook e Instagram, ma ovviamente del tutto innocue e senza il coraggio di abbassare il virtuale ponte levatoio costruito da Rapinese verso cittadini e media in ambito social. A dotarsi di due profili/pagine, infatti, sarà soltanto l’appendice “Oggi a Como”, ovvero il calendario degli appuntamenti in città.
Le motivazioni della scelta (non ancora materializzata tecnicamente) sono queste, in sintesi: “Facebook e Instagram sono tra le piattaforme social più utilizzate al mondo, con miliardi di utenti attivi. La loro popolarità le rende strumenti ideali per raggiungere un vasto pubblico e favorire l’interazione attraverso commenti, condivisioni e like”.
Ragioni che però, evidentemente, a Palazzo Cernezzi vengono ritenute utili soltanto per promuovere mostre, mercatini, sagre e serate del liscio, ma non per dare conto in forma moderna delle decine di attività quotidiane dell’amministrazione. A decidere cosa va detto, come e a chi sull’incedere della macchina amministrativa, sui social sarà sempre e unicamente il cittadino e politico Alessandro Rapinese con i suoi canali personali (quelli dove, non più tardi di 3 giorni fa definiva “frustrati e sfigati” gli avversari di “centrosinistra, centrodestra e di liste civetta”, giusto per dire il tono).
Il tutto, mentre l’amministrazione – altro caso veramente “notevole” – resta priva persino di un reale ufficio stampa, riassunto da questa giunta in una mail con cui, ogni tanto, viene giusto convocata qualche conferenza stampa o viene dato succintamente conto – in forma ovviamente unidirezionale, per la natura stessa del mezzo – di qualche evento o novità qua e là. Questa è, se vi pare, la comunicazione di una città di oltre 80mila abitanti, capoluogo e celebrata nel mondo. E se non vi pare, scatta il blocco.