Chissà se un giorno il Comune di Como, e dunque i contribuenti comaschi, finiranno mai di pagare per 15 anni di guai legati al cantiere paratie. La domanda sorge dall’ennesimo atto transattivo tra amministrazione e Sacaim, l’azienda con cui nel 2007 Palazzo Cernezzi stipulò il contratto per l’esecuzione delle opere, prima che una decina d’anni dopo l’allora presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, avocasse al Pirellone il cantiere, di fatto licenziando la ditta. Sacaim, il 16 marzo del 2018, decise di portare in Tribunale sia il Comune di Como sia Infrastrutture Lombardia.
Alla fine il 18 luglio scorso le parti hanno concordato di ricorrere a una transazione per chiudere la vicenda e il 3 agosto successivo si è proceduto alla sottoscrizione dell’atto tra Sacaim, Comune di Como e Aria, la società regionale che ha preso il posto di Infrastrutture Lombarde. In soldoni, per il Comune di Como si tratta ora di saldare una fattura 1.597.771 euro, somma già finanziata con avanzo di bilancio. E si spera che questo sia l’ultimo strascico del passato a carico delle casse municipali.
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Intanto il previsto ponte sul tratto nuovo della passeggiata aspetta e spera.
Intanto alcuni protagonisti dell’approvazione del “progetto paratie” non se la passano male: uno ha un incarico di vertice in un’azienda pubblica ed un altro è addirittura sottosegretario al governo…