Un’esplosione di reazioni politiche dopo l’annuncio del sindaco di Como, Alessandro Rapinese, circa la chiusura della scuola Corridoni di via Sinigaglia: qui tutti i dettagli. Riportiamo le Note arrivate dalle realtà politiche della città.
PARTITO DEMOCRATICO
FRATELLI D’ITALIA
La chiusura della scuola di via Sinigaglia è un atto di accanimento contro un presidio educativo e sociale che da decenni rappresenta il cuore pulsante del quartiere. Non troviamo altre parole per definire una scelta miope, insensibile e profondamente ingiusta. L’ipotesi di sostituire una scuola – luogo di formazione e comunità – con un autosilo non è solo un errore: sarebbe uno scandalo. Vorrebbe dire preferire il cemento all’educazione, il business alla costruzione del futuro. Un annuncio che arriva, peraltro, all’indomani del chiarissimo richiamo del Cardinale Cantoni, al quale il sindaco ha risposto con il suo stile ormai tristemente noto a tutti i comaschi. Stefano Molinari – Presidente provinciale Fratelli d’Italia
Alessandro Nardone – Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia
ASSOCIAZIONE NOVA COMO
Sempre a vantaggio delle famiglie e di chi vive la città, queste scelte sono solo penalizzanti e senza prospettiva per il futuro. Basta con la scusa dell’“inverno demografico”: non è un alibi sostenibile né una giustificazione seria. Chiudere una scuola non significa “adeguarsi ai numeri”, significa rinunciare a presidii di comunità, togliere punti di riferimento alle famiglie, desertificare i quartieri. Se i bambini sono meno, la risposta non può essere tagliare ma rafforzare: classi a numero ridotto, tempo pieno di qualità, servizi integrati, investimenti che rendano Como attrattiva per chi vuole crescere una famiglia. Il nostro Comune dovrebbe lavorare per invertire la tendenza, non per subirla passivamente. Un’amministrazione che spegne una scuola spegne anche un pezzo di futuro della città. Penso che questa Amministrazione invece continui a presentare piani di riorganizzazione senza una visione per le famiglie.
P.s. In via Perti siamo arrivati ad 8 unità e visti i tempi sono numeri importanti perché a differenza delle altre scuole non si ha avuto la possibilità di fare un’open day e presentare un’offerta alle famiglie. Per cui adesso è importante far ripartire il ciclo e dare continuità, i numeri a parità di condizioni saranno altri.
Vincenzo Falanga
VERDI
Via Corridoni: dall’eccellenza scolastica al rischio di un nuovo autosilo?
Le ombre che da tempo aleggiavano sulla scuola di via Corridoni stanno per diradarsi, ma non per lasciare spazio a nuova luce. Si profila, infatti, un possibile destino amaro: la sostituzione di un luogo simbolo della formazione e della crescita di generazioni di comaschi con un enorme autosilo, “regalato” alle logiche del calcio-business. Il progetto del nuovo stadio, ad oggi, non ha presentato alcun piano viabilistico credibile. E così, il rischio concreto è che l’area della storica scuola — conosciuta in città per la qualità didattica e per la bellezza dei suoi spazi, prima di essere lasciata colpevolmente andare in rovina — venga sacrificata per far posto a un parcheggio multipiano.
Uno scenario che riproporrebbe, sull’esempio dell’autosilo Pulesi, un modello già visto: residenti e cittadini, se vorranno parcheggiare, saranno costretti a farlo alle condizioni economiche che il Calcio Como deciderà di imporre. Un paradosso che trasformerebbe un bene comune, nato per la cultura e l’educazione, in un’infrastruttura privata funzionale a interessi di pochi. Di fronte a questa prospettiva, chiediamo trasparenza e chiarezza all’Amministrazione: la città non può continuare a barattare pezzi della propria storia e della propria identità in cambio di soluzioni tampone, né svendere spazi pubblici che dovrebbero essere rigenerati per il bene di tutta la comunità.
La scuola di via Corridoni merita un futuro degno della sua storia, non di essere sepolta sotto un garage di cemento.
Elisabetta Patelli