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Como, in vetrina lo sfogo di Gioacchino: “Se il Covid ci risparmia, la politica ci ammazza”

“Se il Covid ci risparmia, la politica ci ammazza”.

Queste le parole piene di rabbia scritte nero su bianco da Gioacchino Dell’Olio, proprietario della gioielleria Mattimartin, su cartelli affissi alla porta e alle vetrine del proprio negozio nel centro di Como.

Dopo l’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte, infatti, anche l’attività di Gioacchino è tra quelle per cui è stata disposta la chiusura per almeno due settimane in Lombardia – classificata come Zona Rossa.

Un gesto dettato dall’ira, dalla rassegnazione e dallo sconforto più totale che hanno assalito il gioielliere nel giorno precedente il secondo lockdown lombardo.

“Per noi era un periodo già grigio – spiega Gioacchino – tra l’assenza di turisti e la gente che ormai non girava più per le strade del centro da un mese, dopo metà pomeriggio. Questa ulteriore chiusura, nel periodo pre-natalizio, pesa davvero molto”.

In 25 anni di gestione della sua attività in via Ballarini, il titolare non ha mai vissuto una situazione simile nemmeno nei peggiori periodi di crisi. “E’ difficile andare avanti, ora – aggiunge – non sappiamo se ordinare la merce né cosa ci aspetterà nei prossimi mesi. Questo provvedimento sembra una specie di gioco, immagino che quando le Regioni che ora sono Zone Gialle arriveranno al limite diventeranno Zone Rosse e noi magari saremo Zona Arancione”.

Per quanto riguarda le misure di sostegno promesse dal Governo alle attività interessate da limitazioni e chiusure, il Decreto Ristori Bis, Gioacchino non sembra molto ottimista. “Ormai non ci credo più – ammette – gli aiuti non sono sufficienti, al Governo non hanno idea delle spese che abbiamo. Ad aprile abbiamo preso 600 euro, a fronte di 1200 euro di affitto e circa 300 di bollette. Sono molto deluso da tutto. Se non si muore di Covid, si muore di tasse e di tutto ciò che dovremo pagare a metà novembre”.

Tanta amarezza, insomma, nelle parole di Gioacchino che avrebbe preferito una limitazione di orari e spostamenti ma non si sarebbe mai aspettato un’altra chiusura totale.

“Anziché insegnare alle persone come combattere il virus, il Governo ha pensato di fare terrorismo mediatico – conclude – ora ho in giro merce di Natale che non so nemmeno come recuperare e altri problemi, è tutto un enorme casino”.

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8 Commenti

  1. Signora Martina, se devo essere solidale, preferisco esserlo per i dipendenti del gioielliere (mai citati…) e con tutti i dipendenti degli esercizi commerciali. Loro sì che avranno grosse difficoltà da questa brutta situazione. Ritengo, così ad occhio, che il proprietario di una gioielleria non abbia problemi ad arrivare a fine mese dignitosamente. Lo stesso non si può dire per molti altri lavoratori.

    1. Buongiorno signor Bruno, penso che lei non si possa permettere di commentare le situazione degli altri e dovrebbe tacere, in tal caso se lei conosce questa gioielleria o la situazione allora potrebbe aprire bocca.
      Penso che invece di andare sempre contro alle persone bisogna avere più cuore in questa vita, aiuterebbe molte più persone.
      Con questo le auguro di passare una vita serena e spero che lei non si trovi mai in questa situazione. Le auguro una buona giornata.

  2. Buongiorno a tutti, io dico che le persone non dovrebbero parlare senza sapere o aprire la bocca solo per far prendere aria o dire cattive parole ad una persona che sta esponendo il suo pensiero e ciò che sta passando.
    Penso che come un gioielliere e come tutti i commercianti stanno passando periodi brutti come d’altronde tutti stanno passando questo periodo.
    Penso che a questo mondo ci siano molto persone CATTIVE che aspettano solo a criticare le persone senza sapere la situazione.
    Io non auguro a nessuno ti trovarsi nella stessa barca di cui si trova questo gioielliere o come tutti i commercianti.
    Smettetela di giudicare e pensate a voi stessi.
    Smettetela di essere così ignoranti da dire è un “gioielliere” quindi ha i soldi, perché non sapete chi c’è dietro quel negozio. Quante spese e quante cose servono, quindi perfavore tacete.
    Se non vi interessa l’articolo basta non guardarlo ma non offendete e non criticate, i prossimi potreste essere voi.
    Con questo auguro e concludo che questo periodo nero passi e che tutti riusciranno a sollevarsi da ciò che ci sta abbattendo.

  3. L’altro giorno ho comprato via Web un paio di scarpe da casa invernali. Ho pagato 29,5Euro. Lo stesso modello, stessa marca, stessa scatola, stesso numero e perfino stesso colore, l’ho visto in un negozio di scarpe di Como a 34.99Euro. Mi sono chiesto quale sia il valore aggiunto che giustifica questa differenza di prezzo. Ho pensato, se ordini via Web ti portano perfino a casa il prodotto? In realtà è proprio qui che si perde il piacere e il conseguente valore aggiunto. Se compri in negozio passeggi e fai shopping, guardi le vetrine, incontri persone e ti fai delle piacevoli chiacchierate, sfoggi i tuoi acquisti, ti senti parte integrante della tua splendida città. È un rito borghese ma è bello non c’è che dire. Purtroppo, è proprio quello che si si vorrebbe (e si dovrebbe!) evitare quando c’è in corso una pandemia. Non c’è nulla di personale con il gioielliere o con il venditore di scarpe o con la boutique. C’est la vie. ?

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