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La crisi di musici e tecnici: “Si sono dimenticati di noi”. Intanto Cernobbio e Gambardella puntano sui micro-spettacoli

Rischia di essere un’estate afona. La necessità del distanziamento sociale per continuare a tenere a freno la diffusione del Coronavirus, ha bloccato una stagione di eventi, concerti e spettacoli dal vivo.

Non significa soltanto l’assenza di cultura nelle piazze ma un intero comparto di lavoratori in grandissima difficoltà che cercano in qualche modo di reinventarsi ma anche che sperano di essere un po’ vicini alla normalità rispetto a due mesi fa.

Dopo attori, registi e operatori di teatro (qui il racconto della manifestazione in piazza Verdi a Como) parliamo dei musici.

Alfredo Ferrario, 56 anni, è un musicista comasco che ha fatto del jazz la sua vita e il suo lavoro. Serate, concerti, festival sono il suo pane. Nel senso letterale del termine: la musica è il suo mestiere.

“Dopo i primi giorni del lockdown ho smesso di aprire l’agenda tanto sapevo che ogni evento che avevo in programma era annullato – racconta il jazzista – E’ stato pesante non solo a livello economico ma anche emotivo. Non suonare davanti al pubblico e con i colleghi per tanto tempo è stato molto duro, non era mai accaduto prima. Ho fatto l’ultimo spettacolo il 28 febbraio e finalmente tornerò sul palco, in Svizzera, il 20 giugno. Poi stiamo programmando con Music for Green e Gabriele Gambardella anche alcuni spettacoli a Como e Cernobbio in estate”.
Ad Alfredo però di questo periodo resta l’amaro in bocca di essere stato abbandonato ancora una volta dallo Stato.

“Ho sempre saputo che i musicisti di professione non vengono considerati lavoratori e in questo periodo ne ho avuto la conferma – sottolinea il musicista – Non lavoro a partita Iva ma tramite collaborazioni e cooperative e all’inizio non ho potuto richiedere il bonus dei 600 euro per gli autonomi. Poi si sono ricordarti di noi e l’hanno esteso. Io sono fortunato perché mia moglie ha un lavoro fisso ma conosco colleghi, soprattutto giovani ma non solo, che essendo da soli e senza poter lavorare si sono dovuti rivolgere al Comune per poter mangiare. Ancora una volta nessuno ha pensato a noi”.

Le difficoltà però non ci devono fermare. “Tutti stiamo facendo fatica ma credo sia fondamentale tornare a suonare anche sfruttando nuovi spazi in città – conclude Ferrario – Penso alle corti e ai cortili ad esempio che potrebbero essere location meravigliose in cui è possibile garantire il distanziamento”.

Un business che deve tornare a funzionare non solo per i musicisti ma per tutta una filiera che ha necessità di rimettersi in moto.

Lo conferma Luca Fusina, 23 anni, giovane tecnico audio e video originario di Alta Valle Intelvi che si divide tra lo studio, un lavoro in Svizzera e progetti musicali in Italia.

“Il Coronavirus ci ha fatto capire che il nostro lavoro ci permette di vivere tranquillamente fino a che non si incappa in una crisi economica o sociale – riflette il ragazzo – I nostri mestieri sono i primi ad andare in crisi, non hanno tutele. Ripartire è difficile in quanto organizzare grandi eventi è complesso perché le sponsorizzazioni sono più risicate: in questo momento storico un’azienda ci pensa molte volte prima di investire del denaro”.

Malgrado Luca abbia perso tutti i lavori programmati per l’estate a causa del Coronavirus, non si è abbattuto.

“Anche da casa mi sono reinventato e ho cercato di proporre nuove servizi – spiega il giovane tecnico – Ho organizzato lo streaming delle funzioni religiose per la comunità del mio territorio ma anche montato video musicali per gruppi che realizzavano performance a distanza. Un canale che prima sfruttavo poco e che da oggi in poi proporrò con più slancio ai miei clienti”.

Poi c’è che chi, della musica dal vivo, soprattutto strumentale, ha fatto il biglietto da visita del proprio locale. E’ il caso di Mattia Leparulo, titolare dal 2014 de “Il Sorso” in piazza Volta a Como.

“Chi viene nel mio locale sa da sempre di trovare buona musica dal vivo – spiega il titolare – Il Sorso però è piccolino e con il distanziamento sociale richiesto non possiamo tornare a organizzare gli spettacoli all’interno. Così abbiamo in programma per le quattro domeniche di luglio altrettanti spettacoli musicali serali ma nel dehor esterno. Dobbiamo solo sperare che il meteo sia dalla nostra parte”.

Normalmente infatti Il Sorso può ospitare fino a circa venticinque persone. Oggi non può farne entrare più di dodici. E’ chiaro che in questo modo gli spettacoli non sono economicamente sostenibili.

“Speriamo che sfruttando lo spazio esterno i passanti siano attratti dagli spettacoli – confida Mattia – Ripartiremo con dei duo strumentali, un po’ più intimi rispetto al solito. Abbiamo sempre puntato su quartetti o quintetti ma sono convinto che anche questa scelta sarà vincente”.

Il mondo dell’intrattenimento dal vivo non resta con le mani in mano, anzi si sta dando da fare per ridare vita alla città di Como. Un aiuto dalle istituzioni però sarebbe gradito.
“Ogni anno noi titolari di locali del centro speriamo che vengano organizzati eventi pubblici – conclude Mattia – Finora devo dire che abbiamo sempre fatto da soli ma soprattutto in questo momento sarebbe importante ci aiutassero ad attirare turisti, anche delle zone limitrofe, per mostrare Como come una città viva”.

INTANTO CERNOBBIO

Mentre a Como (ma il problema non è solo del capoluogo) la città è in attesa dell’esito del bando eventi-cultura (qui lo spieghiamo punto per punto, è ancora aperto) del Comune, Cernobbio ha deciso di non restare in attesa.

E’ stato infatti annunciato dal sindaco Matteo Monti per il mese di luglio il progetto “In prossimit’arte”, nato dalla collaborazione con Music for Green Events di Gabriele Gambardella, specializzata nell’organizzazione di eventi dal vivo.

Verranno organizzati micro-spettacoli e piccoli concerti per animare le zone adiacenti a ristoranti e a bar, in contesti idonei al contingentamento e al pieno rispetto delle normative di sicurezza.

“Il messaggio del sindaco – spiega Gambardella – è straordinariamente positivo, in quanto in questa fase in cui annullamenti di eventi sono all’ordine del giorno, ci riempie il cuore un’amministrazione che si dice pronta a ripartire con grande slancio. Noi metteremo a disposizione tutta la nostra competenza affinché si riesca ad avere in tempi utili un cartellone ricco di iniziative, per dare un’opportunità concreta agli innumerevoli operatori del nostro settore”.

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