È stata respinta con 1 voti contrari (tutta la Lista Rapinese Sindaco in blocco) e soli 9 a favore la mozione proposta dai consiglieri di opposizione Lissi, Nessi, Legnani, Galli e Fanetti per intitolare un luogo pubblico della città di Como a Giuseppina Panzica, Gavino Tolis e Paolo Boetti, noti per aver salvato decine di perseguitati politici e famiglie ebree durante la Seconda Guerra Mondiale, aiutandoli a fuggire in Svizzera dal confine di Ponte Chiasso.
Da notare però che con le minoranze si è schierato decisamente a sorpresa il consigliere di maggioranza Emilio Milo Casati. Non è la prima volta che Casati si scosta dalla granitica maggioranza rapinesiana: qui il precedente dello scorso 25 marzo 2024. Se la cosa riguardi il tema specifico o sia indice di un nuovo malessere del consigliere lo si capirà nelle prossime ore, sicuramente vista la tradizionale compattezza della maggioranza la notizia è sicuramente di un certo peso.
Dunque quella che sarebbe potuta essere una semplice iniziativa di memoria condivisa in occasione dell’80esimo anniversario della liberazione si è rapidamente trasformata in uno scontro politico tra l’opposizione e il sindaco Alessandro Rapinese.
La mozione, è stata introdotta da Patrizia Lissi (PD), che ha ricordato il ruolo cruciale di Panzica, immigrata siciliana e madre di quattro figli, e dei due finanzieri Boetti e Tolis. “Dall’orto di casa Panzica – ha raccontato – passavano famiglie, donne e bambini in fuga dal regime nazifascista. Si tratta di persone semplici che hanno avuto coraggio e che hanno pagato duramente la loro scelta di umanità con la prigionia e deportazione, il finanziere Tolis morì a Mauthausen”.
A sostegno è intervenuto anche Vittorio Nessi della svolta civica. “Stiamo parlando di tre persone comuni, chiamate gli angeli di Ponte Chiasso, che hanno visto il male in faccia e hanno scelto di agire per coscienza, non per interesse. Ricordarli è un dovere morale, non politico”.
Rapinese: “Una sceneggiata per finalità politiche”
Ma il sindaco Alessandro Rapinese ha stroncato la mozione con toni durissimi, accusando i proponenti di strumentalizzazione. “Mi chiedo perché questa mozione sia stata ritirata e poi ripresentata in funzione di una sceneggiata (l’uscita dall’aula delle minoranza, qualche settimana fa Ndr). Questa è l’ennesima dimostrazione di una politica fatta di giochi, che grida all’assenza di democrazia solo perché non accetta che io abbia vinto alle elezioni. Parliamo di reali e concrete dimostrazioni di malvagità, queste persone hanno visto veramente il demonio, e non era Rapinese come volete credere voi. Mi sembra che in questo periodo la democrazia sia iper garantita e non si contano le affermazioni di una gravità inaudita che mi sono state indirizzate dall’opposizione. Grazie a Dio quest’amministrazione è retta da persone serie ed affidabili. Con la Guardia di Finanza sono già in corso interlocuzioni ufficiali per commemorare degnamente queste figure“. Inutile dire che i consiglieri della lista Rapinese Sindaco si è allineata in blocco e ha bocciato il documento.
Toni accesi e accuse reciproche
Le parole del sindaco hanno suscitato l’indignazione tra i banchi dell’opposizione. “Rimaniamo allibiti – ha replicato Lissi – Lei parla di sceneggiate, noi parliamo di persone che hanno rischiato la vita per salvare degli innocenti. Questa mozione era un atto così semplice che pensavamo sarebbe passata all’unanimità“.
Anche Stefano Fanetti (PD) ha espresso amarezza per l’esito del voto: “Si trovano pretesti per respingere una proposta che parla solo di memoria e riconoscimento. Il testo della mozione è chiaro, e altrettanto lo è l’impego. Si vogliono fare delle supposizioni e accusare la minoranza di fare dei paralleli che non ho mai sentito. Noi vogliamo solo dare un riconoscimento a queste straordinarie persone che hanno sacrificato molto senza chiedere nulla in cambio, ma va bene, si bocci questa mozione perché la minoranza è cattiva e ha ritirato la mozione!“.
La mozione respinta, ma il dibattito resta aperto
Per ora, i giusti di Ponte Chiasso restano senza una targa. L’opposizione ha annunciato che continuerà a battersi per un riconoscimento ufficiale a Panzica, Tolis e Boetti, mentre dalla maggioranza si attendono sviluppi dai contatti avviati con la Guardia di Finanza.