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Como, la stazione che accoglie il mondo fa vergognare: “Incuria, degrado, cantieri eterni. Ecco cosa ho visto”

“Facciamoci un giro alla stazione di Como San Giovanni, stazione centrale della città di Como Ad accoglierci c’è il degrado, l’incuria, il non finito e il pericolo dietro ogni angolo…o soffitto!” Così inizia la segnalazione di una nostra lettrice, che mercoledì 27 novembre, ha voluto raccontare le condizioni di uno dei luoghi più frequentati in città, soprattutto da pendolari e turisti.

E come testimoniano le foto inviate alla redazione, le condizioni non sono incoraggianti: “L’elenco delle cose da sistemare in questa stazione è molto lunga, ma vale la pena citare alcuni elementi particolarmente in vista: scendendo ai binari le scale risultano rotte e segnalate malamente con scotch giallo e nero; lo stesso accade alla sponda della soletta per evitare che qualche malcapitato possa tirare una testata contro, poiché l’altezza non è decisamente consona”.

Ma non è tutto: “Il tunnel di collegamento dei binari presenta gli ascensori spesso fuori uso; nel punto di giunzione con l’ampliamento al binario 6 si sprecano le parole, vedere per credere, c’è la soletta gonfia e spanciata e in caso di pioggia dal giunto scendono le cascate del Niagara (se non le cascate comunque il secchiello per la goccia è d’obbligo)”.

E la lettrice sottolinea la sensazione di un eterno cantiere generale: “Parapetti non finiti, sistemi da cantiere lasciati come dei provvisori che ormai sono lì da mesi; spazzatura sui binari; cestini di carta che volano via; posacenere divelti; tubi e corrugati abbandonati; una banchina vecchia che avevano iniziato a demolire e da anni è lì, così ferma a metà, e il materiale non è mai stato sgomberato adeguatamente, con tubature e cavi lasciati in vista nel pietrame; il binario 6 non presenta nessuna copertura per i passeggeri e le lampade provvisorie accecano i viaggiatori che utilizzano la banchina; totale assenza di panchine”.

Chiaramente, non manca l’amarezza: “Pareti sporche, ammuffite, marce e rotte; per non parlare dei treni come ‘lo scassone’, una vergogna tutta Italiana. Un treno obsoleto, non sicuro, con delle porte che sono delle ghigliottine, come collegamento tra Milano e la Svizzera!”.

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