Ieri a Como è stato approvato il nuovo regolamento di Polizia Urbana che vieta in modo categorico l’attività dei cosiddetti buttadentro, ovvero i camerieri o altri addetti che invitano i passanti a entrare in ristoranti, bar e locali.
Una mossa dell’amministrazione Rapinese per “difendere il decoro e la fruibilità degli spazi pubblici”, che però divide l’opinione degli operatori del settore. Tra questi, anche Carmine Giuliani, titolare del celebre Bar Giuliani, che guarda al provvedimento in modo favorevole, sperando funzioni, ma non nasconde, raggiunto per un commento da ComoZero, alcune perplessità. “Il termine buttadentro è brutto. Io non lo uso. Noi facciamo accoglienza, non importuniamo le persone – ha esordito – se un cliente vuole sedersi al tavolo, ci vuole qualcuno che lo accompagni, che gli dia il benvenuto. È un gesto di ospitalità, non di pressione”.
Eppure, anche lui riconosce che in certi casi si è andati oltre. “Qualche volta qualcuno ha esagerato, sì. Chiamavano i clienti dentro in modo insistente. Ma spesso, sai cosa ti rispondono? Che lo fanno per difendersi da quello del locale accanto, che fa lo stesso. È un effetto a catena. Se uno lo fa, anche l’altro si sente obbligato”.
Per questo, pur comprendendo l’ordinanza, Giuliani ha invitato a non semplificare troppo. “È giusto mettere un limite agli eccessi, ma bisogna vedere come verrà applicato questo regolamento. Spero che non diventi un modo per fare multe facili“.
Una delle sue principali preoccupazioni riguarda proprio l’ambiguità che potrebbe crearsi nell’interpretazione delle nuove regole: “Se un cameriere è vicino al menù e spiega un piatto a un turista, cosa succede? Quello è il suo lavoro. Non è che sta chiamando la gente a forza dentro. E poi spesso gli stranieri si fermano loro a chiedere informazioni, perché magari non capiscono la lingua”.
L’attività dei camerieri, insiste Giuliani, è anche una questione pratica: “I camerieri si muovono, non stanno fermi come statue. È normale che si avvicinino se vedono una persona che guarda il menù. Non si può trattare tutti come se stessero cercando di adescare clienti“. Eppure, la sensazione che aleggia è quella di un provvedimento forse sproporzionato rispetto alla realtà. “Onestamente, non pensavo fossimo arrivati a questo livello. L’importante sarà capire se davvero i vigili saranno così agguerriti o se ci sarà tolleranza“.
Sulle conseguenze del divieto, Giuliani si mostra comunque sereno: “Io credo che anche senza i ‘buttadentro’ il lavoro sarà lo stesso. I clienti arrivano comunque, se fai un buon servizio. Però bisogna fare attenzione: un conto è accogliere, un altro è disturbare. Sono due cose diverse”.