No, non piacciono a nessuno. Almeno stando alle decine e decine di commenti registrati sulle pagine social di larga parte dei media comaschi, il nostro giornale compreso. Qui qualche esempio e qui qualche estratto, click sulle immagini per ingrandire:
Parliamo ovviamente dei prototipi del nuovo parapetto realizzato per ultimare il cantiere del nuovo lungolago di Como ormai prossimo alla conclusione dopo 17 anni. I tre modelli identici per forma e differenti per colore sono stati mostrati questa mattina alla stampa che era stata convocata con invito ufficiale, il momento non ha mancato di avere qualche sfumatura surreale: dapprima l’assessore Sertori insieme con il sindaco Rapinese e i tecnici hanno esaminato minuziosamente con metro alla mano i manufatti salvo poi dileguarsi senza parlare con i giornalisti. Per la precisione, dopo qualche momento di tensione ha preso la parola Alessandro Caloisi di Aria Spa Lombardia, Responsabile Unico del Procedimento del progetto paratie.
Intanto alle reazioni indignate dei lettori si aggiunge poi quella del consigliere regionale e coordinatore provinciale di Forza Italia, Sergio Gaddi. “Dal punto di vista visivo i parapetti sono inadeguati rispetto al contesto. Il valore estetico è prioritario su qualunque altra considerazione, senza voler fare il processo a nessuno bisogna dire che sono proprio disegnati male”. Insomma per Gaddi “adesso c’è il tempo per rivedere tutto dall’inizio questo parapetto deve essere ridisegnato e se la nuova progettazione dovesse comportare oneri e tempi maggiori fa niente, è una cosa che passa in secondo piano se consideriamo che poi il lungolago sarà per sempre o comunque per moltissimo tempo”.
Secondo il consigliere il punto è uno: “Sembra che in Italia ci sia disinteresse per l’impatto estetico delle opere pubbliche, non siamo in Texas o in Wyoming, siamo in Italia. Il lungolago è l’identità stessa della città e non può essere violentato. Chi è preposto butti il progetto nel cestino, prenda in mano la matita e si impegni in un nuovo disegno, confido che ci possa riuscire. La mia logica è sempre la stessa, vale per il lungolago come per lo stadio. La bellezza vince su tutto, non è un fatto soggettivo ma oggettivo”.
Successivamente è anche arrivata una nota di Fratelli d’Italia:
Dopo tanta attesa la fase finale dei lavori sul lungolago dovrebbe rappresentare un motivo di orgoglio per la città. Eppure, i parapetti provati oggi suscitano grande sconcerto: sono inaccettabili sotto il profilo estetico e appaiono del tutto fuori luogo in un contesto paesaggistico di valore assoluto.
Como è un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale e ogni dettaglio della sua riqualificazione dovrebbe riflettere questa identità. I parapetti in questione, al contrario, sembrano più adatti a delimitare un’area fieristica che a incorniciare la passeggiata del Lago più bello del mondo.
Per questo chiediamo con fermezza che Comune e Regione rivedano questa scelta prima che diventi definitiva, individuando una soluzione che sappia realmente valorizzare l’opera e rispecchiare la bellezza del nostro territorio.
Stefano Molinari – Presidente provinciale Fratelli d’Italia
Alessandro Nardone – Coordinatore cittadino Fratelli d’Italia
I nuovi parapetti del lungolago di Como in posa (dopo 17 anni di lavori): ecco le immagini