Un’operazione congiunta della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Como e della Polizia Locale di Erba ha portato alla scoperta di un opificio gestito da una cittadina cinese, attivo nel settore della lavorazione e confezionamento di capi d’abbigliamento, privo delle basilari norme igienico-sanitarie, le cui condizioni rappresentano un grave pericolo per la salute e la sicurezza degli occupanti.
In particolare nello stabile, adibito anche a dormitorio, sono stati rinvenuti in una situazione di assoluto degrado, adagiati su materassi appoggiati direttamente sul pavimento, due donne, due neonati e due adolescenti.
A seguito del sopralluogo effettuato dall’ATS Insubria, il Sindaco di Erba ha emesso un’ordinanza urgente per sgombero e ripristino della destinazione d’uso dei locali nei confronti rispettivamente dei conduttori e dei proprietari dell’immobile.
Il successivo controllo condotto dai finanzieri della compagnia di Erba, ha rivelato che la nuova ditta aveva ereditato mezzi, clienti e fornitori da una precedente azienda operante all’interno dello stesso stabile, configurando un passaggio fittizio per evitare il pagamento delle imposte e beneficiare delle agevolazioni previste per le nuove attività.
L’attuale titolare, infatti, è risultata essere ex dipendente della precedente ditta, anch’essa riconducibile a cittadini cinesi, la quale è stata resa inoperativa per eludere il pagamento di ingenti debiti fiscali scaturiti da una pregressa attività ispettiva della Guardia di Finanza di Erba, per oltre 400.000 euro.
Tale condotta rientra in uno schema consolidato secondo il quale, una volta raggiunti gli obiettivi prefissati, l’attività viene chiusa e riaperta con un nuovo prestanome, in un ciclo continuo di “apri e chiudi” al fine di rendere difficile l’individuazione dei reali responsabili ed eludere gli obblighi fiscali e contributivi.