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Como, piastrelle del mosaico da cambiare e imprevisti: la piscina Sinigaglia chiusa fino al 2024

Brutte notizie per la riapertura della piscina Sinigaglia di Como: la riapertura inizialmente prevista per questo mese di novembre non avverrà sicuramente entro quest’anno ma slitta a inizio 2024, senza una scadenza precisa ancora fissata. A ufficializzare un ritardo che era ormai nell’aria, direttamente il sindaco di Como nella consueta mezz’ora in diretta a Etv.

“Per fare i lavori nel migliore dei modi si è asportato più materiale dalle pareti della vasca di quanto era previsto – ha spiegato il primo cittadino – Inoltre c’è stato un accordo con la Soprintendenza per modificare le piastrelline (del mosaico che ricopre la vasca, ndr) per ragioni tecniche e questo comporterà un ritardo tra i 30 e i 60 giorni. Quello che mi interessa però è finire bene i lavori, non riaprire la piscina a tempo di record ma tenerla aperta per 30 anni e non per tre come accaduto in passato”.

Sulle piastrelline del mosaico, Rapinese ha detto che “saranno più grandi, erano tutelate e la Soprintendenza ha dato l’ok. Questo – ha proseguito il sindaco – assieme alla rimozione di più materiale a bordo vasca ha comportato un ritardo di almeno 30 giorni. Sicuramente la piscina Sinigaglia non riaprirà nel 2023 ma nel 2024, speriamo il prima possibile. Ma prima di tutto abbiamo bisogno di fare i lavori bene. Inoltre la direzione lavori, proprio in funzione del maggiore materiale asportato, prima di posare le piastrelline dovrà riempire a secco la piscina per vederne la tenuta. Insomma, ci sono stati imprevisti ma l’unica cosa è che quando riaprirà sarà per 30 anni e non per tre come accaduto in passato”.

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5 Commenti

  1. Allucinante!! Roba da ultimo mondo. Chi paga i danni per il ritardo?? Poi c’è chi pretende di essere l’ottava economia del pianeta. Non me la bevo che il ritardo è per le piastrelle. Inventatene una più credibile.

  2. Colpa di Bruno per averle scelte, di Lucini per non averle sostituite e di Landricina per aver confermato la bellezza delle piastrelle.
    Sicuro sarà questa la scusa del sindaco e dei suoi sostenitori.

  3. Se i lavori tra privati funzionassero come con la pubblica amministrazione l’Italia sarebbe parte dei P7 al posto che tra i G7

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