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Como, come rinascono i musei della città: ecco le impalcature sulla ex Bocciofila e in via Balestra

L’estate è passata senza che vi fossero lavori, quindi il ‘ragazzi’ della Bocciofila Combattenti e Reduci di via Balestra avrebbero potuto passare l’ultima bella stagione – o almeno una parte – tra i campi e il giardino prima dell’addio, invece la storica bocciofila ha chiuso i battenti definitivamente, e a questo punto prematuramente, lo scorso 2 aprile (qui il racconto, le lacrime e l’ammainabandiera). Ma ormai, capitolo chiuso.

Novità invece in questi giorni di ormai fine settembre in via Balestra dove sono stati allestiti i ponteggi sia all’interno della ex Bocciofila sia lungo un tratto della via in direzione piazza Medaglie d’Oro. E’ la prima parte del maxi cantiere che prevede il rifacimento dell’intero complesso museale, dell’apertura nella chiesa delle Ex Orfanelle della mostra dedicata al Tesoro di Como, le monete romane trovate durante i lavori di rifacimento dell’ex Cineteatro Cressoni di via Diaz, e il rilancio dei giardini pensili sulle mura (lavoro al momento sospeso dopo il no di Fondazione Cariplo al finanziamento).

Per quanto riguarda il lotto relativo alla Bocciofila (800mila euro) i lavori prevedono:

– Riqualificazione dell’area esterna a sud-est del Palazzo Lucini;
– Realizzazione di spazi aggregativi all’aperto al fine di ospitare manifestazioni organizzate, concerti, spettacoli, presentazioni…


– Adeguamento funzionale degli ex locali del ristorante da adibire a caffetteria (previsto anche un bookshop);
– Messa in sicurezza;
– Abbattimento delle barriere architettoniche;
– Miglioramento accessibilità;
– Riqualificazione delle aree verdi;

Qualche tempo fa in un intervista al quotidiano La Provincia l’assessore alla Cultura e al Turismo Enrico Colombo aveva spiegato che “i lavori inizieranno entro l’autunno per essere conclusi la prossima estate”.

Nello specifico, come spiegavamo il primo febbraio scorso, ecco quanto prevede il progetto di riqualificazione previsto nel documento di indirizzo varato dall’amministrazione:

Gli interventi dovranno essere attuati in due distinti lotti funzionali. Il primo lotto funzionale riguarderà l’area caffetteria e appunto l’ormai celeberrima bocciofila. “Il tema principale della disposizione di queste aree, è quello di poter creare spazi non più destinati ad una singola attività, ma ad un uso sempre più assiduo e frequente dell’area di tutta la collettività – si legge nei documenti ufficiali – Per quanto riguarda lo spazio ad sud-est del Palazzo Lucini (foto sotto, ndr), si prevede la demolizione del fabbricato ora sede della bocciofila, per recuperare un’ampia area da valorizzare e uniformare alle caratteristiche del fabbricato di pregio storico ad essa accostato. Al fine di accogliere la collettività, si è previsto di valorizzare inoltre lo spazio situato adiacente alla facciata sud dell’edificio, in modo da poter ricevere e consentire il ristoro dei visitatori del museo. Si prevede la valorizzazione e il ripristino dei percorsi così come configurati, in quanto risultano già funzionali come spazi e posizione”.

Passando al secondo lotto funzionale, relativo all’area verde e agli allestimenti, “la riqualifica degli spazi verdi sarà oggetto di intervento, in quanto offre un polmone verde al centro della città, sarà ripulita, e le essenze verranno eliminate e sostituite per essere posizionate in maniera più ordinata a seconda della progettazione. Le essenze non autoctone e ammalorate saranno eliminate”.
Un focus specifico, in questa relazione di indirizzo a cui farà seguito la progettazione vera e propria come detto in precedenza, è inevitabilmente dedicato alla Bocciofila. Che viene decritta così: “Il fabbricato è realizzato con caratteristiche costruttive in antitesi con quelle di Palazzo Lucini, ovvero con una struttura mista in ferro, materiali plastici, plexilgass e vetro e con caratteristiche industriali”.

Pesanti erano state le sottolineature sullo stato della Bocciofila: “La struttura presenta diverse criticità quali un avanzato stato di ammaloramento, dovuto ad infiltrazioni di acqua e di umidità, che con il tempo ne hanno compromesso la funzionalità e le condizioni di salubrità. Dai sopralluoghi si rileva anche la storica assenza di manutenzione ordinaria con la copertura coperta da foglie, canali e pluviali pieni di terriccio con crescita di infestanti di altezza di decine di centimetri con la conseguente occlusione di tutti i pozzetti di scarico e l’avanzato stato di marcescenza di molti componenti. Il Fabbricato inoltre è privo di certificazioni di conformità in relazione ad impianti, componenti edilizi e serramenti, con assenza di valutazioni in ordine alle strutture, la staticità con particolare riferimento al carico di neve sopportabile dalle strutture, anche in ordine alle modifiche delle normative intercorse tra la sua realizzazione ed oggi”.

In conclusione, un passaggio sugli obiettivi più generali del Comune di Como, che sottolinea “l’esigenza di valorizzare il compendio museale incrementando il livello prestazionale degli edifici a partire da un’accurata valutazione della loro ubicazione, delle caratteristiche funzionali e di sicurezza in cui versano e delle potenzialità del sito in cui sorgono individuando quindi una priorità di interventi strategica per l’ottenimento degli obiettivi citati”.

“Palazzo Lucini, l’ex Chiesa delle Orfanelle, e le aree esterne del compendio – è la conclusione – dal punto di vista strategico rivestono un grande interesse, per la centralità rispetto al nucleo storico della città e per la funzione che ha sempre rivestito quale centro di aggregazione ad oggi quasi completamente dismesso e per il quale è necessario un interventi di valorizzazione attraverso l’eliminazione delle superfetazioni non più rispondenti alle normative vigenti attraverso la loro demolizione e la realizzazione di spazi di aggregazione all’aperto ed alla riqualificazioni di spazi da adibire a servizio”.

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6 Commenti

  1. Lasciarlo hai combattenti no come è stato negli anni che è sempre stato un ritrovo storico per chi frequentava la bocciofila….vediamo anche con il mercato coperto dato che è ancora tutto chiuso dopo aver mandato via chi ci lavorava e vendeva prodotti eccezionali a prezzi convenienti.

  2. Saltuariamente la frequentavo…un campo di bocce era inutilizzato, l’altro era usato saltuariamente e una decina di persone giocava alle carte…tutto qui.

  3. Mi sembra un bel progetto….non si può parlare solo male del Sindaco!
    10 giocatori di bocce non possono bloccare queste idee,anche perché a bocce non gioca più nessuno!
    Stesso discorso per la chiusura delle scuole,se non ci sono più bambini ,meglio chiuderle!

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