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Como, paura fuori dal supermercato in viale Rosselli. Ennesimo racconto: “Sono grande e grosso ma lì non ci vado più”

Un portico per ripararsi dal freddo e dalla pioggia, una luce accesa fino a tardi che magari riesce a far sentire un po’ meno soli e i giardini a due passi, punto di ritrovo non sempre dei migliori, ma tant’è. Forse è questo il motivo per cui il parcheggio del supermercato Carrefour di via Recchi, quello davanti allo stadio per intenderci, è così frequentato da persone spesso, volutamente oppure no, oggettivamente ai margini della società. Sicuramente ci sarebbe da chiedersi cosa si potrebbe fare per aiutarle, per non limitarsi a chiedere a un “fastidioso disagio” di andarsene dal salotto buono della città ma sarebbe fare del facile buonismo se si negasse che non tutti sono il ragazzo con il cane che non chiede nulla o il simpatico senzatetto che ti indica il parcheggio libero a cui lasciare l’euro del carrello. Perché fuori da questo supermercato in pieno centro, le risse tra ubriachi, il murales dell’artista milanese Pao usato come urinatoio, le richieste insistenti, gli approcci fastidiosi e la sensazione di non essere al sicuro, soprattutto quando è buio, sono da tempo all’ordine del giorno. Come ci aveva raccontato qualche giorno fa  una nostra lettrice che aveva scritto alla redazione raccontando il disagio, se non addirittura la paura, che lei e sua figlia di nove anni provano ormai nell’andare a fare acquisti in questo supermercato dopo l’ennesimo approccio insistente, proseguito poi con un inseguimento anche per la strada, da parte di una delle persone che stazionano lì davanti (qui l’articolo).

Una situazione che, a giudicare dal numero e dal tono dei commenti all’articolo, è condivisa da moltissime persone che chiedono un maggior controllo da parte di chi di dovere (forze dell’ordine o Carrefour stesso, trattandosi dell’area di sosta del punto vendita). Ma tra i tanti messaggi arrivati in redazione dopo la pubblicazione dell’articolo, uno ci ha colpiti particolarmente. Non quello di un anziano fragile o di una giovane donna, categorie di persone più facilmente bersaglio di richieste di denaro o atteggiamenti poco educati, ma quello di un uomo poco più che sessantenne, un professionista che vive poco lontano da questo supermercato, un cliente fedelissimo che, dopo tanti anni, ha deciso di andare altrove a fare la spesa proprio a causa di queste presenze, ormai fisse, all’ingresso.

“Concordo pienamente con quanto scritto dalla vostra lettrice. Io sono un uomo grande e grosso e sicuramente nessuno si sognerebbe di venirmi a molestare, ma anch’io provo un grande disagio a frequentare un supermercato dove c’è sempre gente che beve e litiga e dove, quasi quotidianamente, ci sono risse anche alle casse – ci ha raccontato infatti nel corso di una telefonata, chiedendo però di rimanere anonimo – quindi ho deciso di andare a fare la spesa altrove, nonostante questo sia il supermercato più comodo per me e nonostante sia sempre stato il riferimento della mia famiglia fin da quando si chiamava ancora GS”.

“Che ci siano persone fuori a chiedere soldi non è una novità, c’erano già negli anni Ottanta quando mia mamma dava la moneta del carrello ma poi, dagli anni Novanta, con i primi arrivi di stranieri la situazione è cambiata – prosegue – io stesso sono stato a lungo attivo nel volontariato e non ho nulla contro chi arriva in Italia e si trova in uno stato di disagio, ma è oggettivo che la situazione sia pian piano degenerata fino ad arrivare a oggi, quando fuori da questo supermercato stazionano stabilmente sia italiani che stranieri con risse tutte le sere anche all’interno, una situazione che non c’è in nessuno degli altri supermercati cittadini e che richiede un intervento, visto che evidentemente un solo addetto alla sicurezza non basta”.

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8 Commenti

  1. I supermercati, oltre a disintegrare il tessuto di piccole attività che contribuirebbero a mantenere vivibili e sicuri i quartieri, agiscono come collettore di disperati e delinquenti. Perfetto, un en plein.

  2. Il parcheggio interno deve essere controllato dal super, quello esterno é del Comune e ci dovrebbe pensare il Comune….altro che millemila vigili per millemila multe……

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