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Che magone in via Garibaldi, il Lighthouse della mitica Azzurra spegne la luce: “Saluto tutti con una grande festa, venite”. Ecco perché chiude

Dopo sei anni spegne le sue luci il Lighthouse, amatissimo locale in via Garibaldi. Da metà giugno, infatti, Azzurra Borromeo passerà il testimone a una nuova gestione per spiccare il volo verso altri progetti non senza, però, quel tanto di “magone” che accompagna sempre la fine di ogni bellissimo viaggio, e qualche riflessione che ha voluto condividere con noi.

“Il lavoro va molto bene e questa scelta non è legata a un fattore economico, ma l’idea di chiudere ha iniziato a balenarmi in mente dopo che l’estate scorsa ho lavorato ininterrottamente con pochissimo personale, anche se molto valido – racconta – purtroppo si fa sempre più fatica a trovare persone volenterose perché d’estate tutti ovviamente vogliono andare in vacanza e, probabilmente, anche il fatto di essere un locale esclusivamente serale è un limite per chi viene a lavorare da fuori”.

Un problema comune a molti locali cittadini a cui, però, si aggiunge anche qualche problema di convivenza con il vicinato: “Il mio sogno era quello di aprire un locale in cui ascoltare buona musica bevendo qualcosa a prezzi ragionevoli e sono felice di vedere che il Lighthouse, negli anni, è diventato un ritrovo per tante persone, ma forse Como non era pronta a rispondere al mio progetto – spiega infatti – alla fine c’è sempre qualche vicino che chiama i Vigili e così diventa sempre più difficile lavorare. Diciamo che, per un insieme di fattori, sono molto stanca e, all’alba dei trentadue anni, è arrivato il momento di cambiare”.

Ieri, quindi, la firma davanti al notaio e il passaggio di testimone a Patrick, cliente di Azzurra poco meno che trentenne ma con nel curriculum la collaborazione con una vera e propria istituzione comasca, la Birreria 35, che aprirà intorno alla metà di giugno con un nuovo nome, Il Gozzoviglio: “Il Lighthouse è un po’ il mio bambino e mi sarebbe dispiaciuto darlo a chi l’avrebbe snaturato, dice Azzurra, corazza rock che nasconde un cuore tenerissimo e una voce che ogni tanto si incrina per la commozione – ma con Patrick so che sarà in buone mani perché ne avrà cura e lo farà crescere dandogli la sua impronta, puntando più sulle birre e sui cocktail ma senza perdere la sua anima”.

E prima che Azzurra spenga per l’ultima volta le luci del suo locale per trasferirsi a Milano, e alla sua nuova avventura di bar manager in un ristorante di pesce di alto livello, domani, sabato 3 giugno dalle 18 alle 2 di notte, il Lighthouse saluterà clienti e amici con una festa aperta a tutti: “Sarà l’occasione per salutare e ringraziare amici e clienti abituali e non – conclude Azzurra – ma di certo il mio ringraziamento più grande va ai collaboratori che mi hanno affiancata in questi sei anni e in particolare a Paola, Marta, Giulia, Michele, Lorenzo, Federica, Carlos e Leonardo ma soprattutto a mia mamma e a mio papà, che mi hanno sempre spronata e hanno creduto in me in tutti questi anni”.

Commercio, via Milano alza la voce. Il gestore di B&B: “Niente bus, sono diventato un autista”. La ristoratrice: “Camerieri, denunciate gli abusi”. Esce ComoZero Settimanale

 

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3 Commenti

  1. Davvero un bel posto, sorto dove c’era il Panthers. Ci sono stato 3 volte, si sta bene. Ha ragione, i vicini non sopportano il vociare ma con soli uffici in zona cosa ottieni, il cimitero?

  2. Como é ammalata di provincialismo e bigottismo, purtroppo in cinquant’anni non è cambiato nulla e nulla mai cambierà.
    Poveri noi comaschi

  3. Como non è pronta a cose così semplici ed a molto altro… È solo una piazza per pettegoli e provinciali.

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