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Como, tegola devastante sulle società sportive dal Comune: “Pagate anni di bollette, subito”. Giusto? Tecnicamente sì ma è un disastro, ecco perché

“Care società sportive comasche, entro fine ottobre intestatevi, come da accordi, le utenze dei campi che avete in concessione dal 2018 e poi provvedete a pagare le bollette degli ultimi quattro anni”. Questo, in breve, il senso di una Pec, di cui siamo venuti in possesso (in fondo all’articolo la trovate integrale), a firma del dirigente del settore Appalti e Contratti, Andrea Romoli Venturi, recapitata il 27 settembre scorso alle sei società calcistiche dilettantistiche comasche, e al Como Rugby, che hanno in concessione i campi sportivi di proprietà comunale.

Una richiesta più che lecita da parte dell’Amministrazione dal momento che, come riportato nella stessa lettera, “nel capitolato di gara, di cui siete risultati aggiudicatari, tale adempimento risultasse espressamente previsto”, ma una tegola devastante sulla testa delle società che si trovano ora con arretrati da pagare non ancora quantificati, e sicuramente salatissimi. E proprio per capire quale possa essere la soluzione, questa sera (11 ottobre) i dirigenti di tutte le società destinatarie della lettera si sono riuniti e hanno deciso di chiedere al sindaco, nonché assessore allo Sport, Alessandro Rapinese, un incontro.

Ma perché dal 2018 a oggi nessuna delle società ha mai rispettato quell’accordo provvedendo a intestarsi le utenze del campo avuto in concessione? Secondo quanto ComoZero è riuscito a ricostruire fino a questo momento (al netto di eventuali prossime specifiche e correzioni, ovviamente) parlando con alcuni dei protagonisti di questa storia, che in questa fase preferiscono comprensibilmente restare anonimi, la situazione si colloca in quel tipico cono d’ombra in cui tutti sanno tutto e a tutti va bene fare finta di niente. Finché poi arriva qualcuno che, pur a pieno titolo ma in modo meccanico e algidamente burocratico (dimenticando, evidentemente, l’apporto umano, civico e civile ed educativo che le società esprimono in tutta la città), decide che le regole da oggi devono essere tassativamente rispettate, costi quel che costi. A prescindere.

Qui, però, al netto di quasi 12mila tesserati e di un valore sociale che è impossibile non riconoscere a ciascuna di queste società, chi vive quotidianamente i problemi di questi campi parla di impianti non a norma, contatori che girano all’impazzata anche a campi deserti, riscaldamento impossibile da spegnere che va 365 giorni all’anno, strutture fatiscenti sulle quali, a proprie spese, praticamente tutte le società hanno investito decine di migliaia di euro per renderle un luogo bello e soprattutto sicuro per i ragazzi e una sorta di tacito compromesso secondo il quale, alla fine, per il momento andava bene a tutti andare avanti così.

“È vero, ci sono obblighi per il concessionario ma ci sono anche obblighi per il concedente e se mettiamo tutto su un piatto non si sa chi è più in torto”, ci è stato detto con grandissima chiarezza. Resta il fatto che a oggi il budget delle società è stato fatto, soldi in cassa non ce ne sono e se ne riparlerà a giugno dell’anno prossimo con la spada di Damocle della scadenza delle concessioni, che per tutte sarà nel 2025, con il rischio che, in caso di mancato rinnovo, qualche società sia costretta a chiudere con un debito ancora da saldare con il Comune. [Per i vostri contributi sull’argomento: redazionecomozero@gmail.com, il numero Whatsapp 348.6707422 o la pagina dei contatti].

LA PEC DEL COMUNE DI COMO:

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15 Commenti

  1. Giusto onorare i contratti.
    Affinchè questa non sia l’ennesima misura politica travestita da fredda procedura amministrativa si applichi la stessa solerte intransigenza nel pretendere il rispetto dei vincoli da parte dei concessionari e da parte della proprietà.
    Della serie: a manutenzioni straordinarie come siamo messi?

  2. Per fortuna i Sindaci scadono, sono a tempo limitato, sono precari, pro tempore, del doman non v’e certezza…..come il taleggio.

  3. Assumersi in carico un contratto di energia implica che gli impianti siano a norma e correttamente manutenuti. Senza queste due condizioni il subentro non è possibile ne va fatto, per non rispondere penalmente e civilmente. E non si può neppure locare un immobile, a qualunque titolo !
    In tal caso ne risponde il proprietario dell’immobile.
    Cosa diversa è dover pagare i consumi, che vanno pagati sempre e comunque, salvo verificare che erano anomali per causa del proprietario.
    Fossi nel dirigente farei immediatamente verificare queste due condizioni, diversamente rischia di risponderne il comune e penalmente la persona che ne ha la gestione.
    Che sia la volta buona che qualcuno ne risponde.

  4. Le concessioni sono l’ossessione di Rapinese Sindaco. Prima via del Doss, poi lo Stadio (ma poi che fine ha fatto il dossier sulla scrivania? L’ha perso?) poi la Bocciofila, adesso le Società sportive concessionarie di impianti comunali. E bisogna riconoscere che Rapinese l’Esattore ci va molto molto pesante. Senza sconti a nessuno. Senza macchia e senza paura. Chissà per quale motivo Rapinese Sindaco raccomanda tutti, perfino il Consigliere Nessi, di andarci molto cauti con quelli della Como Nuoto? Deve essere gente che l’oliva dell’aperitivo la mangia con lo stecchino se costringono perfino Rapinese Stecchino ad andarci così cauto. Ma bisogna avere fiducia, Quando Rapinese Sindaco dice una cosa la fa. Dai Rapi facci sognare! Subito dopo lo sfratto della bocciofila e la voltura dei contatori vedremo l’inizio dei lavori previsti sulla concessione alla Como Nuoto. C’è da esserne certi. Rapinese Sindaco quando promette, mantiene e non guarda in faccia a nessuno. Ma proprio a nessuno! 😊

  5. Comunque neanche fregarsene così con contatori che girano all’impazzata e riscaldamento 365 giorni all’anno per 5 anni a discapito del bene e dell’interesse comune pubblico. A prescindere dalle ragioni o dai torti .

  6. Mi sembra giusto, voi che parlate tanto non le pagate le bollette ? E’ finita la pacchia… Le società prendono i soldi dai tesserati ?

  7. E così, proprio il candidato sindaco che diceva che ogni maledetta ora che un ragazzo rimaneva lontano dai campi di allenamento aumentava il rischio che sprofondasse nell’inferno della droga, una volta sindaco nega d’emblée questa salvifica goccia di metadone.
    Rapi, legalizzala!

  8. Buongiorno Comino, paga lei per loro? Perché così paghiamo tutti e mancano altri servizi. Lei a casa le paga le bollette?

    1. Nel merito sono d’accordo: le spese vanno pagate da chi si era impegnato a farlo.

      Quel che lascia perplessi è il solito metodo: invece di far emergere il problema, incontrare i rappresentanti e capire quale soluzione si può percorrere per recuperare i soldi e al contempo non distruggere le precarie situazioni di tante società, si decide di agire in maniera tassativa dall’oggi al domani.

      Quale vantaggio porta evitare sempre e comunque qualsiasi tipo di dialogo?

    2. Certo che le pago e trovo giusto che le paghino anche le società sportive. Ma come sa non sono tutti ricchi e piuttosto che far fallire una società sportiva senza alternative sarà bene trovare un modo per far rientrare del dovuto in tempi consoni ai bilanci. Ne va del futuro dei ragazzi. E lo stesso sindaco è molto sensibile sull’argomento. Lo sport DEVE essere incentivato, anche a patto di averlo come voce di spesa, perchè rende certamente di più in termini sociali. Ovviamente però le società DEVONO attenersi alle regole, ma soprattutto devono poter essere messe in condizione di farlo. Dico tutto questo con l’auspicio che non siano società con scopo di lucro e che ogni euro ricevuto sia investito in infrastrutture, spese di gestione e attività…

  9. Le piscine sono già chiuse. Se pur a ragione, cerchiamo di non fare chiudere anche le società sportive. Di drogati in giro ce ne sono già abbastanza!

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