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Comunicazione improvvisa: “Stop a tutti i fondi”. Sconcerto, centinaia di aziende lombarde restano a secco

Fine dei fondi per Transizione 5.0, il piano di incentivi statali per le imprese italiane che mira a supportare la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi: la comunicazione ufficiale, che ha colto di sorpresa molte aziende lombarde (e ovviamente non solo lombarde) è arrivata ieri dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit).

Le risorse per Transizione 5.0 sono esaurite, resta la possibilità di presentare le domande fino al 31 dicembre. Le comunicazioni di prenotazione trasmesse dopo il 7 novembre saranno considerate valide: in caso di nuova disponibilità finanziaria il gestore della piattaforma informerà le aziende secondo l’ordine cronologico.

Reazioni: sconcerto di Assolombarda e la crisi degli investimenti aziendali

Sconcerto e delusione da parte di Assolombarda, la più rappresentativa associazione delle aziende in Lombardia.

“La comunicazione improvvisa, da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, relativamente all’esaurimento delle risorse legate a Transizione 5.0, rappresenta un deludente segnale di incoerenza rispetto alla volontà dichiarata di sostenere lo sforzo delle imprese – dice il Presidente di Assolombarda, Alvise Biffi – Una scelta preoccupante, anche alla luce della difficile congiuntura economica. Assistiamo, infatti, a un ulteriore fattore di incertezza che penalizza le aziende che, con responsabilità e agendo nella cornice delle regole definite dal Ministero, contavano di utilizzare l’ultimo periodo stabilito dalla misura”.

E ancora: “Le aziende, che all’inizio erano state scoraggiate dalla scarsa chiarezza delle regole previste da Transizione 5.0, si trovano adesso a fare i conti con una chiusura inattesa, che va in controtendenza rispetto alla necessaria pianificazione degli investimenti anticiclici promossi per agganciare la transizione digitale e per cogliere la grande sfida legata all’intelligenza artificiale“.

Il futuro della politica industriale per le PMI

Infine la stroncatura finale: “Anche in considerazione della recente Manovra, che ha destato più di una perplessità, reputo quanto stabilito dal Mimit come un ulteriore passo indietro mentre, invece, le imprese invocano, ormai da tempo, una politica industriale capace di dischiudere le enormi risorse e capacità del nostro sistema produttivo: politiche stabili, coordinate e accessibili, non misure a intermittenza, per assicurare continuità e trasparenza e beneficio del nostro sistema produttivo”, conclude Biffi.

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