La premessa è d’obbligo: l’iniziativa nasce espressamente e unicamente coinvolgendo il “terzo settore, il mondo delle imprese, le associazioni di rappresentanza, le realtà religiose, le istituzioni pubbliche”. E c’è il patrocinio del Comune di Como.

Dunque – siccome la malizia su queste colonne non manca – per una volta è davvero impossibile applicarla all’iniziativa che sarà ufficialmente presentata il prossimo 26 ottobre nel foyer del Teatro Sociale.

Insomma, sgomberato il campo da dubbi e illazioni – inevitabilmente fiorenti nei mesi preelettorali – restano due cose: la curiosità per scoprire i dettagli del progetto e poi la oggettiva suggestione del nome scelto. Ovvero “Como Città Fratelli Tutti”. Inutile esplicitare i rimandi all’agone politico che possono solleticare qualche accostamento, vista la mancanza del limite nazional-italiano nella fratellanza.

I pruriti però davvero si fermano qui. Per il resto, dalle pochissime righe di presentazione in vista del lancio pubblico, si sa soltanto che “Como Città Fratelli Tutti” si annuncia così: “Un movimento civico per dare risposte concrete al bisogno di chi vive ai margini, coinvolgendo tutti i cittadini nella costruzione di una comunità più partecipata e inclusiva”.

E ancora: “Nata per promuovere una comunità più bella, partecipata e inclusiva, l’iniziativa ha già raccolto più di 50 adesioni tra le realtà del terzo settore, il mondo delle imprese, le associazioni di rappresentanza, le realtà religiose, le istituzioni pubbliche”, come già si accennava.

Il lancio di Como Città Fratelli Tutti è fissato per sabato 30 ottobre, con un grande evento diffuso che coinvolgerà il centro storico, con le sue piazze e i suoi negozi, e tutti i cittadini.