A monsignor Dario Edoardo Viganò giunge un nuovo encomio a livello internazionale, il prestigioso Italian Reputation Award, attribuito a personalità che si sono particolarmente distinte in ambito reputazionale. Il premio, nato dalla collaborazione tra l’Istituto italiano di cultura di New York e Reputation Research, mira a valorizzare e premiare le eccellenze che contribuiscono a promuovere l’immagine dell’Italia nel mondo.
Con un’articolata motivazione (“Per il suo contributo alla promozione dei Religious Studies nell’Accademia italiana, con un focus particolare sul rapporto tra cattolicesimo e cinema. A partire dai primi anni 2000 ha infatti introdotto e sviluppato un filone di ricerca innovativo, pubblicando opere fondamentali come ‘Attraverso lo schermo’, opera in tre volumi con oltre 100 accademici coinvolti nell’affrontare temi relativi al rapporto tra cattolicesimo e cinema. Inoltre, ha organizzato importanti convegni internazionali.
Fondatore del centro di ricerca CAST nella Facoltà di comunicazione dell’Università internazionale Uninettuno, ha promosso il restauro di film come ‘La porta del cielo’ di Vittorio De Sica e ha istituito la Fondazione Memorie audiovisive del cattolicesimo.
Per il suo impegno nella valorizzazione della cultura audiovisiva come fonte storica del patrimonio religioso, il premio riconosce il ruolo fondamentale di monsignor Viganò nel consolidamento della reputazione delle istituzioni ecclesiastiche nel mondo e nel pensiero culturale contemporaneo”) il riconoscimento, disegnato dal maestro Marco de Luca, è stato consegnato nel corso di una cerimonia che si è svolta sabato 18 gennaio nella sede dell’Istituto italiano di cultura a New York, presente il direttore Fabio Finotti e i rappresentanti di istituzioni e promotori della manifestazione. Con il premio, ha scritto nell’occasione il ministro degli esteri Antonio Tajani, monsignor Viganò “entra a fare parte della squadra dei nostri ambasciatori nel mondo che lavorano per promuovere la nostra cultura, una delle massime espressioni del saper fare italiano”.