Andare a fare rifornimento in Ticino, per chi vive in terre di confine, è sempre stata una pratica diffusa visti i prezzi solitamente più bassi applicati oltre la dogana. Il classico pieno in Svizzera è così diventato per anni uno degli appuntamenti settimanali, ad esempio, per tanti comaschi. La carta sconto regionale, ora sospesa (qui il dettaglio) aveva in parte rallentato, offrendo degli sconti, questo pellegrinaggio nella Confederazione. E, fatto incredibile, la crisi energetica recente con il taglio delle accise in Italia  (tutti gli approfondimenti) aveva reso più conveniente rifornirsi da noi.

Fatto questo che aveva portato al pendolarismo del pieno al contrario, con i distributori comaschi presi d’assalto dai ticinesi e i gestori delle pompe svizzere in profonda crisi. Fatto che aveva portato anche alla chiusura di diverse stazioni di servizio. Di recente la rotta sta cambiando, essenzialmente per due motivi: innanzitutto il ridimensionamento del taglio delle accise (la notizia) e poi anche per la recente creazione, da parte del Touring club svizzero (Tcs) del Radar dei prezzi che permette di visualizzare a colpo d’occhio tutte le stazioni di servizio per trovare l’opzione di benzina più economica nelle diverse zone. (qui la mappa)

E in due settimane di funzionamento del Radar, sono state raccolte oltre un milione di visite cumulative, 12mila contributi degli utenti e 2500 dati aggiornati quotidianamente. Attualmente sulla “verde” le differenze di prezzo rispetto all’Italia si stanno assottigliando, diverso invece per il diesel ancora più caro in Svizzera, in media. Ma ecco, solo a titolo esemplificativo, alcuni dati ticinesi che mostrano delle differenze importanti nelle fasce di confine; la sp95, a Vacallo il distributore più economico segna 1,77 franchi al litro, a Morbio Inferiore 1,79, mentre a Novazzano sale a 1,89. Spostandosi verso Stabio i prezzi oscillano tra 1,80 e i 1,90 franchi al litro.nPer il diesel: a Vacallo costa 2,06 franchi al litro, a Chiasso 2,15 così come a Balerna. Una situazione dunque di possibile allarme per i distributori italiani.