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Controlli covid-movida e locali chiusi. Casartelli (Confesercenti): “Provvedimenti che pesano come macigni. C’è crisi, serve comprensione”

Dopo la raffica di controlli anti-covid e numerose chiusure di bar e locali della movida nei giorni scorsi, interviene il presidente di Confesercenti, Claudio Casartelli, con un appello alla collaborazione.

“Chiediamo comprensione e collaborazione a tutte le articolazioni dello Stato. Le imprese della ristorazione vengono da mesi di chiusura forzata durante il lockdown e anche ora che hanno riaperto le cose non sono brillantissime come lo scorso anno. In particolare, l’assenza dei turisti americani e asiatici si sta facendo sentire e far quadrare i conti e mantenere i livelli occupazionali è cosa tutt’altra che semplice.

Dobbiamo renderci conto che le imprese non hanno risorse per assumere steward e personale ad hoc per controlli supplementari.

Lo Stato ha cercato di alleviare le pene delle imprese con incentivi economici ed ammortizzatori sociali: chiediamo allo stesso Stato di essere comprensivo e collaborativo ammonendo le imprese che dovessero sbagliare qualcosa nell’applicazione delle norme per contrastare il Coronavirus, elevando sanzioni e disponendo provvedimenti che pesano come macigni come la chiusura solo in caso di recidiva, applicando sempre la normativa con buonsenso e comprensione perché siamo tutti sulla stessa barca e senza imprese sane e forti uno Stato non può esistere.”.

 

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9 Commenti

  1. Ma il Sig. Casartelli non ha nulla da dire sui locali (più di uno, come riportato anche su Comozero) trovati con camerieri che lavoravano “in nero”? Anche su questo serve comprensione?
    Come mai non si sente neanche una volta una critica pubblica di Confesercenti o del suo Presidente contro chi fa concorrenza sleale lavorando senza rispettare le leggi?

  2. Già serve comprensione: poi se ci si ammale o se si ritorna in lockdown i soldi per mangiare li da il sig. Casartelli: roba de matt…

  3. Quale comprensione?
    Se non osservano le regole fanno bene a punirli!
    Sennò ci ritroviamo come a marzo tutto chiuso e impestato da questo killer invisibile

  4. Mah quale comprensione sono 15 anni che fate soldi a mano bassa mah perfavore che riuscire a prendere un cappuccio o una pizza in centro senza farsi taglieggiare è un’impresa ardua… E questi per un anno andato male piangono miseria come se fosse arrivata l’apocalisse parliamo dei vostri guadagni degli ultimi 10 anni invece che se anche uno va male ce l’avete il grano!

  5. Chissà se il Sig. Casartelli sarà d’accordo anche nell’applicare la stessa comprensione anche ai quattro venditori di mimose contro cui si è scagliato lo scorso anno.
    Ai posteri l’ardua sentenza …

  6. Un simile comunicato mi lascia esterrefatta. Invocare “comprensione” per bar/ristoranti – luoghi evidentemente “sensibili” nella diffusione del nemico invisibile – mi pare imprudente oltre che irrispettoso nei confronti di tutti gli altri settori (pure in crisi), dei negozianti, commercianti di vario genere, dei professionisti e delle aziende che tutti i giorni si adoperano con rigore e professionalita’, per la salvaguardia dell’utenza e dei propri dipendenti. Le forze dell’ordine tutelano la salute pubblica sanzionando il mancato rispetto dei protocolli e non comprendo la ragione per richiedere “sconti” particolari,

  7. sembra quasi che qualcuno voglia rifarsi dei guadagni mancati alla faccia della salute pubblica.
    se fai le cose come si deve ben vengano maggiori occupazioni e sconti sulle tasse ma se sgarri devi chiudere…… in caso di recidiva riapri a natale!!
    altro che comprensione!! il coronavirus non è comprensivo …..

  8. Il rispetto delle regole in epoca di pandemia è doveroso. Per consentire il rispetto di queste regole, principalmente il distanziamento, sono stati concessi senza costi spazi pubblici extra per bar e ristoranti. Se manca il rispetto delle regole, c’è da chiedersi che senso ha la concessione di questo maggior spazio senza costi.
    Per questo motivo a volte si ha l’impressione che questa petulante richiesta di qualsiasi genere di aiuti, nasconda una limitata visione dei rischi di impresa o, peggio, una certa malsana vocazione alla speculazione.
    La Covid19 è un accidente per tutti, non trasformiamola in un’opportunità per chi è disposto a mettere a rischio la salute pubblica per il proprio profitto privato. ci mancherebbe pure questo.

  9. C’è Pandemia, serve prevenzione. La crisi la si combatte lo stesso evitando la piccola percentuale di troppo. E in caso di rialzo della pandemia la crisi diventerà crack. O no?

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